Gentile signor Alfonso Baldi – Comitato Acqua alla Gola di Massa
Il tema dell’accesso all’acqua e della sua gestione è sicuramente uno di quelli di maggiore importanza. Ho già avuto modo di dire come la penso.
Occorrono principalmente 2 cose. La prima è  che l’acqua sia pubblica, gestita, mano mano che scadono le concessioni, da società che, diversamente da quelle miste, reinvestano per legge tutti gli utili. La seconda è che si faccia un piano nazionale di investimenti basato su una tariffa differenziata in base al reddito. Come saprà GAIA s.p.a. è una società per azioni a partecipazione pubblica il cui capitale sociale è detenuto dai Comuni interessati sul territorio. Ciò premesso, nella determinazione della tariffa per il consumo dell’acqua concorrono più fattori, a partire dalle normative comunitarie (direttiva EC/2000/60) e nazionali (d.lgs 152/2006).
In Toscana è l’AIT l’Ente preposto alla fissazione della tariffa e lo fa seguendo i criteri stabiliti a livello nazionale dall’Autorità per l’Energia Elettrica Gas e Sistema Idrico (AEEGSI), che con la determinazione n.643/2013 ha applicato il nuovo metodo tariffario.
Devo anche dirle che GAIA nell’applicazione della tariffa tiene conto di ulteriori elementi (localizzazione geografica del Comune di riferimento, composizione del nucleo familiare, livello di consumo della risorsa, fino a componenti più tecniche con voci che distinguono le quote dovute a depurazione, fognatura, servizio di adduzione, captazione e distribuzione delle acque).
In questo contesto, l ‘AIT, a giugno 2014 ha disciplinato la questione delle partite pregresse con la quantificazione del recupero dei conguagli nel periodo temporale 2014-2018, a seguito di una specifica istruttoria e tenendo conto delle normative vigenti.
Detto ciò, occorre sottolineare che i livelli tariffari sono inevitabilmente collegati alla politica degli investimenti per l’efficentamento della rete idrica, che in Toscana risultano tra i più alti d’Italia.
Non solo, mi preme sottolineare che anche grazie alla funzione di impulso esercitata dalle Regioni sul Governo Centrale sono di prossima emanazione due decreti che intendono correggere alcune distorsioni e favorire le utenze particolaremente svantaggiate. Da un lato, introducendo una tariffazione sociale e, dall’altro, fissando un quantitativo minimo “vitale” che impedisca la disalimentazione per utenze morose a causa di determinate condizioni d’indigenza nonché per utenze di servizi pubblici strategici.

Con i miei più cordiali saluti,
Enrico Rossi