È stato annunciato, anticipato, lasciato trapelare. I dipendenti, con l’aiuto dei sindacati, hanno tentato il tutto per tutto per evitarlo: bussato alle porte del Comune, delineato soluzioni alternative, proposto il posticipo. Ma il dado è tratto: il punto vendita Unicoop Tirreno, in via Marina Vecchia, abbassa le serrande. Addio scaffali, scatole e carrelli, il supermercato chiude i battenti. I registratori di cassa batteranno scontrini fino al 13 luglio e dal 24 le luci saranno spente al piano seminterrato del grande stabile.

Luci spente e 35 dipendenti con una nuova sede: nessuno – confermano i sindacati – perderà il posto, tutti verranno trasferiti a Seravezza, nel punto vendita nuovo di zecca, o in via Campo D’Appio, nello storico supermercato Coop di Avenza. Che il supermarket massese avesse qualche problema era cosa nota, ma sindacati e dipendenti hanno sperato, fino all’ultimo, in una nuova sede che garantisse maggior attrattiva e – conseguenza immediata – maggiori incassi. La Coop alla ricerca di locali più adatti ci si è messa da un po’, ma di aree in cui insediarsi non ne ha trovate e, ormai da un paio di anni, le cose in via Marina Vecchia non vanno a gonfie vele. Del resto la collocazione in un seminterrato non è delle più felici per un supermercato: quei locali – lo ricorda anche Roberto Catelani (Fisascat Cisl ) – sono stati scelti in via provvisoria, ma una sede alternativa non si è trovata e Unicoop è rimasta in via Marina Vecchia per anni. I bilanci però ne hanno risentito, fino a due anni fa quando si evidenzia che il punto vendita massese non funziona. «I problemi si palesano – a ribadire il concetto è lo stesso Roberto Catelani- un paio di anni fa. Unicoop chiarisce che i bilanci del supermercato sono negativi e aggiunge che è in corso un investimento per l’apertura di un punto vendita a Seravezza». E proprio in quel punto vendita lavorerà la maggior parte dei 35 dipendenti in forza a Massa. Posti di lavoro garantiti, ma rimane un’evidenza: «La città – per parafrasare Catelani – perde un marchio importante e i dipendenti sono comunque chiamati a lasciare la loro sede di lavoro per trasferirsi altrove».

L’offerta commerciale si restringe e – aspetto non secondario – aumentano le difficoltà per una porzione di città, quella al di sotto dell’Aurelia, che di segni di sofferenza ne dà già tanti. Se la presenza di un supermercato garantiva afflusso di persone – e quindi di clienti – la sua chiusura determinerà, in pari misura, un ulteriore impoverimento dell’area. Anche se – e Roberto Catelani lo conferma – la partita Coop non è ancora chiusa: Unicoop Tirreno la sua ricerca di una sede alternativa la sta portando avanti (vedi articolo accanto) e certo, su questo fronte, una risposta importante arriverà – o potrebbe arrivare – dalla definizione degli strumenti urbanistici. Per ora la decisione è presa: addio al punto vendita della Coop in via Marina Vecchia dal 14 luglio. Da quel giovedì le serrande saranno abbassate, i registratori di cassa muti, i carrelli fermi.