Il gip Ermanno de Mattia aveva convalidato il fermo, ma aveva deciso di far uscire dal carcere Maris Vasile, romeno di 29 anni, accusato di aver violentato una sedicenne in una stanza dell’albergo Ca’ dei Costa in via Piave, a La Spezia. Per l’uomo il magistrato aveva stabilito l’obbligo di dimora nel campeggio della Partaccia, dove era stato arrestato, per permettergli di continuare a lavorare, e la firma in questura due volte al giorno. Misure che Vasile ha ignorato completamente, dato che dopo la convalida è uscito dalla casa circondariale Villa Andreini diventando uccel di bosco. Le forze dell’ordine lo stanno cercando tra la provincia apuana e quella spezzina, ma il timore è che abbia lasciato la zona e probabilmente anche l’Italia. Forse su uno di quei pulmini diretti a Bucarest che partono dalla stazione. Per questo la squadra mobile sta visionando i filmati ripresi dalle telecamere che si trovano in piazza IV Novembre. Ma finora tracce del suo passaggio non ce ne sono. Ma c’è pure il timore che possa essere nascosto da qualche parte, qui in città, in attesa di salire su un bus per tornare nella madre patria e sfuggire al processo. La polizia sta comunque monitorando attentamente i luoghi frequentati dai romeni. Anche se è un po’ come cercare un ago nel pagliaio.

Vasile è accusato da una adolescente di averla violentata. Lui si è difeso dicendo che la ragazzina era consenziente. E questa tesi ha convinto il giudice a non lasciarlo in cella. E lui ne ha approfittato per scappare. Vanificando il lavoro fatto dalle forze dell’ordine, che lo avevano preso alla Partaccia, nella zona dei campeggi, grazie a un’intuizione di uno degli uomini della squadra mobile. L’agente, ai comandi di Antonio Dulvi Corcione, vista la segnalazione dei colleghi liguri, aveva deciso di battere quella zona perché aveva la sensazione che il giovane potesse nascondersi lì. E aveva fatto centro, perché dopo pochi minuti ecco spuntare una persona che corrispondeva alla descrizione fatta dalla ragazzina. I poliziotti lo avevano fermato e lo avevano portato in questura, dove poi erano arrivati gli inquirenti spezzini.

a violenza sarebbe avvenuta in un albergo, dove lo straniero aveva portato la sedicenne dopo un appuntamento in un bar. Una birra insieme, due risate. Poi l’invito che la giovane avrebbe accettato senza pensare che quello sconosciuto potesse farle del male. Lui l’avrebbe quindi convinta a seguirlo. E una volta nella stanza i due – secondo la ricostruzione della polizia – avrebbero cominciato a parlare, si sarebbero scambiati un bacio, dopodiché il ragazzo avrebbe abusato della sedicenne che avrebbe tentato di respingerlo, gridando, chiedendo aiuto. Ma il giovane non avrebbe mollato la presa. L’adolescente, a quel punto, avrebbe aperto la porta della camera e sarebbe fuggita in strada.

 

il tirreno