Ha trovato un luogo da sogno in cui crescere i suoi piccoli. Si è sistemata nel grande parco quando ancora non aveva partorito e da lì non si è mossa. Enorme area verde, ampie zone d’ombra e sullo sfondo uno dei gioielli storico-artistici della città: la cinqucentesca Villa Massoni, vertice di un ideale triangolo che unisce il castello Malaspina a Palazzo ducale. Lì si è sistemata e da lì non se ne va e del resto nessuno può cacciarla.

Così quella femmina di cinghiale nel parco, alle pendici della Rocca, ha preso dimora e lì ha pure figliato e adesso a scorrazzare tra giardini, vecchi terrazzi ed edifici storici, seppur in malora, sono tre esemplari di ungulato. Chi ama Villa Massoni e si pone l’obbiettivo di valorizzarla, gestisce una pagina facebook e su quella pagina ha postato alcune foto della femmina con i piccoli “a passeggio” nel parco. Del resto, da parecchio tempo alla Rocca i cinghiali fanno il buono e il cattivo tempo: entrano nei giardini, rompono le recinzioni, distruggono gli orti. A due passi dalla città. Popolano, numerosi, anche i sentieri che collegano un versante del monte Belvedere al castello. E da quelle parti famiglie ed escursionisti non passeggiano più.

Una vera emergenza con cui fanno i conti anche parecchi paesi della nostra montagna, Antona in primis: i cinghiali distruggono le coltivazioni e mettono in pericolo gli automobilisti spingendo sassi lungo i pendii. Intervenire è diventato più complicato: una legge regionale per il contenimento c’è, ma la sua applicazione è alquanto complessa perché a mettere i bastoni tra le ruote ci ha pensato il passaggio di competenze, in materia, dalla Provincia alla Regione. Firenze non avendo risorse sul territorio, ha siglato una convenzione con gli agenti di polizia provinciale. A casa nostra, la convenzione c’è, ma ancora manca l’obbligatorio piano di regolamentazione. E senza quel piano intervenire diventa difficile.

Palazzo Ducale ha fatto un solo prelievo selettivo (battuta per controllare il numero di capi ndr) a fronte di una situazione di pericolo in una zona di Montignoso. L’intervento ha fatto seguito ad un atto dirigenziale con cui la Regione Toscana ha dato il via libera all’operazione. Ma a quello non sono seguiti altri atti simili e il risultato è che adesso i cinghiali “fanno festa” sui versanti, a due passi dai paesi, ai piedi del Castello e persino nel maestoso parco di uno dei gioielli architettonici della città

il tirreno