La sfida dei lavoratori di Gaia SpA per restituire all’acqua la dignità di bene comune 

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Lunedì mattina le RSU di Gaia SpA hanno chiesto ed ottenuto la possibilità di intervenire all’assemblea dei soci del gestore idrico per illustrare i contenuti di una lettera aperta indirizzata ai rappresentanti dei Comuni soci riuniti per eleggere il nuovo CdA..

“Abbiamo chiesto di poter intervenire – si legge in una nota della RSU – perché come cittadini, utenti e lavoratori siamo molto preoccupati. Preoccupati rispetto a quanto sta accadendo a livello nazionale con il tentativo, manifesto, di rimettere in discussione quanto deciso dai cittadini con i referendum del 2011. Ma soprattutto perchè ci preoccupa quello che sta accadendo nelle ultime settimane a Massa in conseguenza della mobilitazione promossa dal comitato acqua alla gola.”

“Da un certo punto di vista – prosegue il comunicato stampa – è quasi un deja vu. Ciclicamente, infatti, Gaia SpA finisce nell’occhio del ciclone. È così dal 2005, dall’anno della sua nascita (NDR i comitati sorti, per esempio a Carrara e Forte dei Marmi) e da allora questa storia si ripropone in modo quasi regolare.”

“Quello che sta succedendo a Massa, però – osservano i sindacati – è diverso dalle precedenti proteste e, da un certo punto di vista, anche più allarmante. Diverso per le dimensioni (ad oggi sembra siano oltre 6000 le firme raccolte) e per la durata (le prime avvisaglie risalgono all’ottobre 2012 quando Gaia SpA ha acquisito la gestione dell’acquedotto di Massa in precedenza gestito da Enel Rete Gas). Allarmante per le forme, a volte estreme, assunte dalla protesta (dai manichini impiccati davanti alla sede di Gaia Spa dell’ottobre 2014, alle calunnie deglim ultimi giorni contro i lavoratori di Gaia definiti mafiosi, complici, incapaci e arroganti) e per la proiezione oltre i confini locali (nelle ultime settimane “dell’affaire Gaia” si sono occupati programmi televisi come Striscia la notizia, le Iene, Mi manda Raitre, Agorà, La Gabbia).”

“La situazione è tale – si legge ancora nella nota – per cui una nostra risposta era quantomeno doverosa. Era giusto che facessimo sentire la voce dei lavoratori di Gaia SpA che noi rappresentiamo non solo per difendere la loro reputazione ingiustamente schernita ma anche perché sono i grandi assenti di questa storia.”

“Come lavoratori di una società che gestisce un servizio pubblico essenziale – hanno dichiarato i sindacati – ci sentiamo investiti di una grande responsabilità nei confronti della comunità nella quale viviamo e alla quale eroghiamo un servizio di vitale importanza. Una responsabilità – proseguono i sindacati – che in quanto soci dovreste anche voi sentirvi addosso e che, a volte, ci sembra facciate di tutto per allontanare da voi.”

“Gaia è una SpA totalmente sotto il controllo pubblico e che gestisce il servizio in house. Per chi come noi – prosegue la nota – continua, nonostante tutto quel che ci vogliono far pensare, a credere all’importanza della mano pubblica nell’economia, una cosa di assoluto valore, un bene prezioso da custodire con cura e amore. Bene, nonostante le premesse che dovrebbero preannunciare tutt’altro, Gaia dalla maggior parte dei cittadini/utenti viene percepita e vissuta come la peggior azienda privata (dagli statalisti) o il più grande carrozzone della storia (dai liberisti). Comunque un nemico da combattere e abbattere.”

“In conseguenza del vostro ruolo – ha affermato il rappresentante RSU intervenuto nel corso dell’assemblea – voi avete una triplice responsabilità. Partecipate ai processi di regolazione del servizio idrico, partecipate all’amministrazione del soggetto che gestisce il servizio idrico e partecipate all’esercizio del controllo analogo sul soggetto che gestisce il servizio idrico. Nonostante abbiate sulla carta un potere enorme riguardo la regolazione, la gestione e il controllo del servizio idrico sul nostro territorio, è passata nell’immaginario collettivo l’idea che da noi il servizio idrico sia, per usare una metafora, come il treno del film diretto qualche anno fa da Tony Scott, “Unstoppable – fuori controllo”, un treno lanciato a folle velocità e senza macchinista.”

“Il problema – si legge ancora nella nota – non è solo che questo treno un macchinista c’è l’avrebbe, siete voi; il problema è che su questo treno ci siamo tutti noi: noi cittadini/amministrati portatori del diritto di accesso ad un bene vitale, noi cittadini/utenti a cui andrebbe assicurato un servizio efficiente/efficace ed economico, noi cittadini/lavoratori di questa azienda che sempre più spesso vengono chiamati a rispondere di cose di cui non sono minimamente responsabili, lavoratori che quando dicono di lavorare a Gaia quasi debbono scusarsi e giustificarsi.”

Le RSU hanno consegnato ai componenti dell’assemblea dei soci una lettera aperta (che alleghiamo al presente comunicato stampa) i cui contenuti possono essere così sintetizzati:

  1. sappiamo come stanno le cose (lo dimostriamo attraverso una serie di grafici molto eloquenti);

  2. non abbiamo gradito quello che da più parti viene detto su Gaia e sui suoi lavoratori;

  3. pretendiamo che voi in quanto soci vi assumiate le vostre responsabilità;

  4. i cittadini non saranno mai la nostra controparte, la loro lotta è la nostra lotta;

  5. siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità (come peraltro facciamo quotidianamente garantendo il servizio h24/365gg all’anno)

  6. non siamo disposti a fare sconti a nessuno.

L’intervento del rappresentate RSU si è concluso con l’invito a smetterla con le demagogia: “anziché disquisire e straparlare di costo del personale, assunzioni ingiustificate e quant’altro perché non venite qualche volta a vedere come i colleghi dell’area tecnica, quelli dell’acquedotto, quelli della fognatura; gestiscono il servizio; venite a vedere cosa vuol dire condurre un depuratore. Venite a vedere cosa si fa negli uffici, quante pratiche sbrigano gli addetti del commerciale (che passano le giornate girando come trottole tra attività di back office, sportello e call center), il carico di lavoro che grava sui colleghi informatici (sapete quanti sistemi gestionali abbiamo? quanto è estesa e complessa la nostra rete?) o su quelli della ragioneria, del controllo di gestione, dell’ufficio appalti o di quello legale. Venite a vedere il contributo fondamentale che danno i lavoratori precari ancora presenti in azienda.”

“Pur non disconoscendo i problemi gestionali dell’azienda, ha terminato il rappresentante RSU, diciamo, però, che è nel vostro e nel nostro diritto, come cittadini e lavoratori, che pretendiate da coloro che hanno la responsabilità amministrativa e gestionale che questi problemi li analizzino, li affrontino e li risolvano.”

Infine, dopo aver esortato i sindaci riuniti in assemblea perché sappiano essere all’altezza delle loro responsabilità, “in primo luogo quella di mantenere aperta la possibilità concreta ed effettiva di una reale gestione pubblica dell’acqua nel nostro territorio” l’intervento è terminato con una dichiarazione chiara ed inequivocabile: “ci batteremo fino all’ultimo secondo per salvaguardare la gestione pubblica. Se per far questo, forti anche delle sollecitazioni che ci arrivano dagli utenti e che non vogliamo ignorare, occorreranno scelte radicali, saremo i primi a sostenerle. Speriamo di avervi nostri alleati. In caso contrario, non sottovalutate le nostre capacità e le nostre risorse.”