Un centinaio di camion al giorno, che provocano disagi al traffico su viale XX Settembre, fanno tanto rumore ma soprattutto sollevano enormi nubi di polveri che oltre ad aver reso Villa Ceci off limits per i tanti cittadini che amavano passeggiare nel parco, finiscono per riversarsi sulle tante case che sorgono in località Doganella. Il comitato di residenti è sul piede di guerra ormai dallo scorso gennaio, da quando cioè è stata realizzata la “pista” che consente ai mezzi pesanti diretti alle aziende del vicino polo del lapideo di arrivare a destinazione, essendo via Argine Destro rimasta chiusa dopo il crollo della sponda il 5 novembre 2014. Se non sono ancora state organizzate “lenzuolate” e mobilitazioni  – dicono – è solo per rispetto dei lavoratori del vicino polo del lapideo ma  i disagi sono davvero tanti. Anche perché gli annunciati interventi di lavaggio del viale XX Settembre a cura di Amia sarebbero, secondo i residenti, “saltuari” e con l’arrivo della stagione secca il problema delle polveri è destinato a peggiorare.

La patata bollente ora è nelle mani del comune di Carrara che ormai dallo scorso novembre ha preso in carico la gestione della pista “forte” di un finanziamento per la manutenzione erogato dalla Regione Toscana. E questo perché, con l’avvio dei lavori di ricostruzione dell’argine crollato –l’amministrazione regionale assumerà la responsabilità della pista, che sarà utilizzata anche come via di cantiere. Il ricorso al tar sulla gara di affidamento ha fatto slittare tutto e ha aperto una delicata fase di transizione in cui il comune si limita alla manutenzione della pista, in attesa che la gestione passi alla Regione. Solo quando avverrà il passaggio di consegne si potrà sperare di veder attuato il progetto “anti-polveri” che ormai un mese fa i tecnici del settore Opere Pubbliche hanno sottoposto all’amministrazione toscana: si tratta di un’opera da 60 mila euro che prevede la copertura della pista con un manto di resina che impedisce la dispersione delle particelle. Una soluzione provvisoria perché, stando alle dichiarazioni più volte rilasciate da Piazza Due Giugno, la strada che attraversa il polmone verde di Marina sparià non appena la sponda sarà stata ricostruita e la viabilità di via Argine Destro ripristinata. Tutti contenti? A sentire le proteste che si levano dagli abitanti  della Doganella  e dagli imprenditori del vicino polo del lapideo sembra proprio di no. E con il ricorso al Tar che ha allungato i tempi per l’avvio dei lavori sull’argine, la loro pazienza è messa per l’ennesima volta a dura prova.