Lo hanno sperimentato per i Balcani che negli anni successivi al conflitto di fine secolo scorso, avevano grosse difficoltà a curare patologie rare delle malformazioni cardiache nei neonati. Ha funzionato salvando la vita a tanti bambini e individuando a distanza le cure più adeguate o la necessità di eseguire intenti chirurgici. Un sistema utile in condizioni di disagio, e strategico anche in condizioni di cosiddetta “normalità”, dove il tempo di reazione ad un evento avverso come la scoperta di una patologia grave, diventa essenziale per salvare una vita.
Arriva in terra d’Arezzo (dopo l’Elba, centro pilota), il progetto che la Fondazione Manasterio con il supporto dell’associazione di volontariato “Un Cuore Un Mondo” e della Regione Toscana, ha attivato fin dal 2008: il collegamento fra lo stabilimento di Massa con vari centri dell’area balcanica, iniziando dalla Bosnia Erzegovina (Banja Luka e poi Mostar, Tuzla, Sarajevo), per estendersi successivamente alla Croazia (Reijka), Albania (Tirana), Serbia (Belgrado) e Romania (Bucarest).
La Fondazione Monasterio ha così individuato un progetto, la Regione lo ha approvato e il Distretto 108 dei Lions della Toscana lo ha adottato trasformandolo in un obiettivo di “service” strategico da finanziare.
DSC_0999Stamani l’inaugurazione delle due postazioni donate agli ospedali di Bibbiena e di Arezzo, da dove è stata dimostrata in diretta l’utilità di eseguire una ecografia cardiologica su un neonato con sospetta malformazione, ed avere un consulto immediato e uno scambio di informazioni e indicazioni dagli specialisti dell’”ospedale del Cuore “ di Massa.
Basato sull’impiego di apparati di videoconferenza, integrati da ausili tecnologici specificamente sviluppati dai ricercatori della Fondazione Monasterio e del Cnr, per la documentazione e la registrazione delle immagini, il progetto ha messo a disposizione dei centri collegati le competenze di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica della Fondazione a Massa, finalizzate alla valutazione della presenza e rilevanza e al monitoraggio delle malformazioni cardiache in utero e in ambito neonatale e pediatrico.
L’attività della Fondazione in questo ambito è stata integrata dal 2013 nel progetto IPA finanziato dall’Unione Europea “AdriHealthMob” finalizzato alla gestione della mobilità transfrontaliera dei cittadini per la salute e la cura nell’area adriatica. Al progetto partecipano la Grecia, la Slovenia, l’Albania, la Bosnia Herzegovina, la Croazia, il Montenegro e la Serbia e per l’Italia le regioni che si affacciano sull’Adriatico.
Nel 2014 con il Toscana è iniziato lo sviluppo di una rete regionale di telemedicina per le malformazioni cardiache congenite, potenzialmente utilizzabile anche per altre patologie.supporto dell’associazione Lions del Distretto 108La della Toscana nell’ambito del service “Arriviamo al cuore di tutti” e la promozione della Regione