Addio alla data di scadenza sulle scorte di olio. Altro regalo dell’Unione Europea alle multinazionale dell’olio e agli imbottigliatori che ora potranno smaltire l’olio vecchio molto più facilmente rispetto a prima. La data di scadenza non sarà più di 18 mesi, ma potrà essere decisa liberamente dagli imbottigliatori, il che equivale di fatto a cancellarla. Per Coldiretti Massa Carrara che già nelle scorse settimane aveva annusato il tentativo di infliggere un altro colpo all’oliveto toscano e protestato duramente, togliere la data di scadenza dell’olio di oliva per favorire lo smaltimento delle vecchie scorte a danno dei consumatori è un errore che mette a rischio la qualità dell’offerta del nostro territorio. Lo hanno deciso le Commissione politiche dell’Unione Europea del Senato che ha esaminato la Legge europea 2015 diretta a modificare l’articolo 7 della legge n. 9 del 2013 nella parte in cui prevede un termine minimo di conservazione non superiore ai diciotto mesi per l’olio di oliva. “Di fatto è stata approvata una norma che favorisce lo smaltimento di olio vecchio e – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Coldiretti Massa Carrara – fa invece venir meno una importante misura di salvaguardia per il consumatore, poiché numerosi studi hanno dimostrato che con il tempo l’olio di oliva modifica le proprie caratteristiche”. Una novità, l’ennesima che arriva da Bruxelles dopo le maxi-importazioni tax free di olio tunisino, che potrebbero creare non poche difficoltà all’oliveto toscano ed apuo-lunigianese.

Con l’invecchiamento – spiega Coldiretti gli effetti della novità che arriva da Bruxelles – l’olio comincia a perdere progressivamente tutte quelle qualità organolettiche che lo caratterizzano (polifenoli, antiossidanti, vitamine) e che sono alla base delle proprietà che lo rendono un alimento prezioso per la salute in quanto rallentano i processi degenerativi dell’organismo. “Con il recepimento delle indicazioni comunitarie – spiega Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Massa Carrara – la data di scadenza non sarà più di 18 mesi, ma potrà essere decisa liberamente dagli stessi imbottigliatori, il che equivale di fatto a cancellarla, poiché ognuno potrà metterla in base ai propri interessi commerciali ed è evidente il rischio che in molti ne approfitteranno per smaltire l’olio vecchio. La scelta dell’Unione Europea è ancora una volta penalizzante per il nostro agroalimentare e per il paniere del nostro territorio”.