
Fino a domani (4 aprile) non si potrà sapere nulla sulla morte della bimba che aveva raggiunto il sesto mese di gravidanza. I carabinieri hanno acquisito la cartella clinica della madre e adesso si aspetta soltanto l’esame del medico legale per capire cosa ha provocato la nascita prematura, come disposto dal sostituto procuratore Rossella Soffio. L’episodio è avvenuto al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Fivizzano, dove si è presentata una donna che accusava forti dolori al ventre.
Al personale sanitario, prontamente intervenuto, c’è voluto però poco per accertare che la giovane signora stava per partorire. Qualche attimo dopo, la piccola creatura veniva alla luce ma senza dare segnali di vita. E a nulla è valso l’intervento dei sanitari: la piccina a quanto pare era già deceduta quando era nel ventre materno. Il decesso della neonata è stato segnalato ai carabinieri della locale stazione che si sono subito recati al pronto soccorso cittadino per acquisire tutte le informazioni del caso per poi trasmetterle al magistrato di turno, Rossella Soffio. Il quale ha disposto che sul corpicino venisse eseguita l’autopsia giudiziaria che si svolgerà a Pisa presso la sezione di medicina legale.
Alle prime luci dell’alba la donna (residente in un centro della Lunigiana) ha iniziato ad accusare malessere e dolori, mentre si trovava nella sua abitazione. Sapeva di essere incinta ma da quanto ricostruito, avrebbe stimato i tempi della gestazione in 2-3 mesi. Invece le cose non stavano così. Quando i dolori hanno cominciato a farsi insopportabili ha chiesto la marito di accompagnarla al pronto soccorso, seppur sprovvisto di un reparto di neonatologia.
Sono stati i medici ad avvisarla che i dolori insopportabili erano le doglie di un parto ormai imminente ma prematuro: non era incinta di 2 mesi ma da almeno 6. Di lì a poco la tragedia che ha gettato nello sconforto la madre e gli stessi sanitari dell’ospedale: la piccola che la donna portava in grembo è nata già morta. Gli inquirenti hanno sentito il padre, la mamma invece è ancora sotto choc e quindi verrà sentita nei giorni prossimi.
il tirreno