Giovedì 3 marzo abbiamo partecipato ad un dibattito sui rifiuti organizzato dall’Associazione del Pd 2.0. Un incontro partecipato, ma soprattutto utile, che ci ha messo a conoscenza della discussione esistente  all’interno dell’Area Vasta  (Ms,Li, Pi, Lu) interessata dalla imminente  costituzione di un unico ente  gestore “Reti Ambiente”. Abbiamo così appreso (e di questo ringraziamo gli organizzatori del convegno) che  è in corso un serrato confronto tra istituzioni e Ato Rifiuti per stabilire le modalità di accesso delle varie aziende presenti in Area Vasta e, quindi, anche delle  nostre aziende  (Asmiu, Amia, Cermec ), nonché che i  criteri tecnico-economici  con cui le singole aziende verranno valutate, non sono ancora del tutto definiti.

Abbiamo però compreso che  la costituzione di questo unico ente gestore  –  che noi riteniamo necessario ed utile –  potrebbe determinare un aumento dei costi della raccolta rifiuti per  tutti i nostri cittadini in quanto, a seconda delle decisioni che verranno prese, potremmo essere costretti a doverci far carico delle eventuali passività apportate da ogni singola  azienda.

Ad oggi, infatti, non è ancora ben chiaro se in “Reti Ambiente” verrà conferito solo il patrimonio delle singole società o anche i debiti e i crediti. Sono due ipotesi  con ricadute diverse,  innanzitutto per la nostra provincia che conferirà  3 aziende sane:  AMIA, che scorporerà alcune attività non inerenti i rifiuti, ASMIU  società con bilanci non gravati da debiti e  CERMEC (che entrerà nel 2019 a fine concordato) con un bilancio senza più debiti e, quindi, totalmente risanato.

Ci preme ricordare che, per quanto riguarda CERMEC, anche il nostro territorio nel 2010 aveva ereditato una situazione disastrosa ed il cui risanamento è costato già molto ai cittadini. Solo dopo le decisioni prese dalle  Amministrazioni Pucci/Zubbani, interrompendo la gestione passata, si è potuto costruire un percorso virtuoso. Il  CERMEC  ha  dovuto aumentare le tariffe  nel 2011/2012  a 174 euro a tonnellata (rifiuto indifferenziato), ma ha potuto iniziare ad abbassarle nel 2013, portandole a 160 euro a  tonnellata  e nel  2015 a 143 (stessa tariffa applicata  nel 2008/2009/2010, prima del concordato, quando invece il CERMEC perdeva ogni anno alcuni milioni di euro arrivando all’enorme debito  di 23 milioni, scoperto grazie alle “DUE DILIGENCE” fatte da specialisti all’uopo incaricati).

Questa esperienza ha reso evidente che la tariffa può diminuire: più efficiente e produttiva è  la società, più si utilizza l’impianto, più si risparmia e più si può ridurre la tariffa!” .

Molti gli interrogativi che ci poniamo e che vorremmo sottoporre all’attenzione dei soggetti chiamati a decidere: come sono state o come saranno valorizzate le nostre tre aziende? Quali sono o saranno i criteri di valutazione adottati? Verranno applicati gli stessi criteri di valutazione per tutte le aziende che verranno conferite in ATO? Il personale oggi impiegato nelle tre aziende sarà confermato nel nostro territorio?

Inoltre cosa prevede il piano dell’Ato dei Rifiuti per il CERMEC? (azienda che tratta dal rifiuto indifferenziato a quello proveniente dalla raccolta differenziata, carta, plastica, legno, verde sino alla produzione di compost certificato). E’ garantita la sua continuità impiantistica e produttiva?

E’ importante che la nostra intera comunità conosca il dibattito e gli orientamenti che stanno maturando. Si sta infatti decidendo di come costruire un miglior servizio di raccolta rifiuti che produca anche una riduzione dei costi per i cittadini di tutta la provincia.

Presidenza Associazione 28 Aprile