Ancora una lite in strada tra stranieri. Un gruppetto di sei o sette persone si è affrontato a Marina con calci e pugni. E secondo alcuni testimoni anche con un paio di bastoni. Mentre si picchiavano urlavano e le grida hanno svegliato i residenti che hanno chiamato le forze dell’ordine, ma all’arrivo di pattuglie e volanti non c’era più nessuno perché i protagonisti della rissa erano già scappati a gambe levate. Secondo i racconti di chi ha visto si tratta di nordafricani e romeni. Probabilmente gli stessi gruppi che si sono già picchiati nelle scorse settimane. Gli inquirenti hanno fatto un giro al pronto soccorso per vedere se qualcuno aveva richiesto l’intervento medico, ma nessuno si è presentato per farsi curare delle ferite. Insomma, i casi sono due: nessuno si è fatto male oppure chi aveva i segni delle botte ha preferito non farsi vedere per non essere costretto a raccontare l’accaduto.

Ma l’ennesima lite tra stranieri è un campanello di allarme perché di casi come questo si ripetono con cadenza settimanale ormai, soprattutto a ridosso dei giorni festivi. La settimana scorsa per ben due volte polizia e carabinieri sono dovuti intervenire per mettere fine a una rissa. La prima sabato scorso a Marina, dove tre romeni avevano provocato un venditore di kebab pachistano. Si sono affrontati con le spranghe in mezzo ai passanti. Poi i romeni hanno tentato di fuggire in auto, ma sono finiti contro un muro e così sono stati denunciati a piede libero. Lunedì scorso ancora una zuffa, ma i carabinieri sono riusciti a trovare una delle persone che hanno partecipato, l’unico che è rimasto in via San Leonardo nonostante il rumore delle sirene della pattuglia che si stava avvicinando.

 Un cittadino romeno di 26 anni che risulta residente a Latina, ma che di frequente bazzica tra Massa e Marina di Massa. Il giovane quando ha visto i militari ha dato in escandescenza perché sosteneva di essere stato picchiato da un gruppo di connazionali. E che non c’entrava nulla con quello che era capito, dato che era soltanto una vittima. La pattuglia ha cercato di farlo ragionare, ma non è stato possibile. Il suo livore contro il mondo, e soprattutto contro l’Arma, non è scemato. Tanto che con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale la pattuglia ha dovuto arrestarlo. Domani è prevista la direttissima
il tirreno