
. «L’evasione crea concorrenza sleale. Quegli imprenditori sono una minoranza, non venga criminalizzato il settore». Questa la presa di posizione, netta, del presidente di Assindustria Erich Lucchetti sull’ indagine “nero alle cave” della Procura. In risposta arriva una replica altrettanto netta, con tanto di dimissioni dalla vicepresidente della Confindustria apuana, da parte di Nicola Fontanili, uno degli imprenditori indagati (in tutto sono una trentina).
«Mi trovo costretto a dissentire in merito ad alcune inopportune e inaccettabili affermazioni espresse da Lucchetti – scrive Nicola Fontanili – Da associato l’aspettativa era quella, invece delusa alla luce dei fatti, di trovare supporto da chi, della categoria, ne è il rappresentante e soprattutto quando, com’è il caso, la vicenda sia oggetto di procedimento giudiziario ad oggi al vaglio della magistratura».
«Il principio di presunzione di innocenza sino a prova contraria, di rango costituzionale, è da riconoscersi a tutti i cittadini. È un diritto imprescindibile – prosegue – Questo principio, a mio avviso, viene calpestato allorquando si esprima ” indignazione” per fatti non ancora accertati e circostanza ancor più grave, nel momento in cui ad esserne coinvolto è un vice presidente dell’Associazione stessa .