Si complica il percorso avviato dall’amministrazione comunale per il riassetto del mercato di Carrara. Nelle scorse settimane in commissione Attività Produttive è stata discussa la formula messa a punto dal municipio, incentrata su alcuni punti cardine: uniformazione delle misure dei banchi, no ai camion in via Roma, via Loris Giorgi e via Verdi, niente più ambulanti in via del Plebiscito e possibilmente il trasferimento dei commercianti che oggi espongono in piazza Matteoti ad altra destinazione, ancora da definire. Il dibattito si è articolato non senza perlessità e dubbi e così giovedì sera, davanti all’assessore al commercio Riccardo Coppola sono state interpellate le principali associazioni di categoria degli ambulanti Anva e Fiva. Le reazioni alle proposte dell’amministrazione sono state diametralmente opposte. Pierpaolo Pucci, di Anva ha espresso apprezzamento per l’uniformazione delle misure dei banchi e per il riordino dell’appuntamento del lunedì mattina, definendolo «un traguardo di giustizia». Sull’addio a piazza Matteotti, il delegato di Anva si è detto possibilista e l’unica bocciatura è arrivata sul divieto ai furgonati in via Roma e via Verdi, mentre su via Loris Giorgi è arrivato un assenso di massima.

Diametralmente opposte le valutazioni di Galileo Grossi di Fiva che ha rispedito al mittente praticamente tutte le proposte dell’amministrazione, inclusa quella del riassetto generale del mercato. «Se non si cambia sede, non è giusto rifare la graduatoria. Con questo riassetto non si modifica praticamente nulla» ha obiettato il delegato di Fiva. Il netto disaccordo tra Anva e Fiva ha spiazzato i consiglieri innescando un dibattito sulle possibili alternative. Leonardo Buselli (Psi) ha “rilanciato” proponendo un ulteriore riduzione dei banchi mentre l’assessore Coppola, dal canto suo, ha insistito sulla necessità di restituire piazza Matteotti alle auto liberandola dai banchi che potrebbero essere trasferiti in via Mazzini. Ipotesi va detto ancora tutte da valutare: anche per questo è stato chiesto ai rappresentanti degli ambulanti di confrontarsi con i rispettivi associati per poi tornare in municipio con le loro controproposte.