Gli amici lo chiamavano guerriero e come un guerriero ha combattuto fino all’ultimo, aggrappandosi alla vita con le unghie e con i denti.

Non voleva arrendersi a quel cuore malato che lo costringeva spesso su un letto di ospedale. Anche il 22 febbraio è ricoverato e si fa coraggio: si scatta una foto, la posta su Facebook e scrive “All right”. È lui a tranquilizzare chi gli vuole bene, ad assicurare che sta meglio. Cerca di sdrammatizzare, posta anche la foto del brodino che gli servono a cena: “Se fosse buono… non lo chiamerebbero brodo”. Sperava Maurizio Tartarini, sperava in un cuore nuovo che gli concedesse il privilegio di viversi i suoi 38 anni, di giocare ancora con i suoi due bambini, di sognare il futuro insieme a sua moglie. Era in lista per un trapianto, ma il suo cuore non ce l’ha fatta ad aspettare ancora. Giovedì sera un nuovo attacco cardiaco, una fortissima aritmia, la corsa all’ospedale, il ricovero. Poi l’addio alla vita. A soli 38 anni.

La famiglia, gli amici, l’intera città piangono Maurizio. Nato e cresciuto a Castagnara, viveva con la moglie e i due bambini a Romagnano. Camionista, tifoso della Roma, era stato costretto a lasciare il lavoro per la sua malattia. Nella speranza di vincerla. Ieri, invece l’addio. E il dolore dei figli, della moglie, dei genitori, dei due fratelli e di chi lo ha conosciuto. Su Facebook prendono spazio i ricordi: “mi avevi sentito parlare di alcuni lavori che dovevo fare – racconta qualcuno – spiegavo che mi mancava un utensile. Il giorno dopo, senza che lo avessi chiesto, me lo hai portato”. La gratuità dei gesti.

Oggi Romagnano e Castagnara si stringeranno intorno alla famiglia Tartarini e saluteranno Maurizio: i funerali si svolgeranno, infatti, sabato 5 alle 15,30. Il corteo funebre partirà dell’obitorio del nuovo ospedale alla volta della chiesa di San Sebastiano.

il tirreno