Ci sono voluti dieci anni di pazienza ma alla fine le suore dell’Istituto Sacro Cuore, le suorine del cappelletto come vengono più spesso chiamate, sono riuscite a realizzare il loro sogno di accompagnare con maggiore gradualità le loro ospiti verso la completa autonomia. La struttura di viale Potrignano ospita da sempre una casa famiglia dove sono cresciute e continuano a crescere tante bambine e ragazze provenienti da situazioni difficili. Un’accoglienza a tempo derminato perché, una volta compiuto il diciottesimo anno d’età, le giovani non possono più beneficiare della tutela dell’Istituto e sono chiamate a cavarsela da sole. Nel corso degli anni le religiose hanno iniziato ad avvertire l’esigenza di rendere più graduale il passaggio dalla casa famiglia al mondo esterno e così, già nel 2005, grazie ai finanziamenti del Piuss, hanno lanciato il “Progetto Rinascita” per la realizzazione di QUATTRO alloggi da destinare appunto alle giovani maggiorenni in modo da permettere loro di imparare gradualmente a gestirsi in piena autonomia, anche dal punto di vista pratico. Un quinto monolocale sarà invece destinato a una mamma profuga o richiedente asilo, con figli, in ottemperanza ai dettami di papa Francesco sull’accoglienza dei migranti. La nuova struttura è stata inaugurata nei giorni scorsi dal vescovo di Massa Carrara Pontremoli, Giovanni Santucci, alla presenza dell’assessore al bilancio del Comune di Carrara Giuseppina Andreazzoli con la partecipazione della comunità parrocchiale di San Giacomo di don Mario Tucci. «Quando i sogni mettono gambe, occhi mani e cuore, significa che una comunità vive in armonia e sinergia » ha dichiarato monsignor Santucci che su richiesta delle religiose ha intitolato i nuovi locali a Madre Mazzarello. L’immagine della fondatrice della congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, è stata raffigurata su un medaglione in marmo, apposto sulla nuova struttura  e donato dallo scultore  Michele Monfroni.