Grande partecipazione alla terza assemblea territoriale di CGIL CISL e UIL provinciali sulla vertenza territoriale. Erano presenti e sono intervenuti lavoratori della Ditta Costa, Nuova Oma, Lidl, Marimuni, rappresentanti del pubblico impiego, pensionati manifestando tutti un disagio circa la condizione socio economica del territorio lunigianese. Una crisi che nel nostro territorio è antecedente a quella del 2008 che ha raggiunto numeri insopportabili circa i posti di lavoro persi e le aziende cessate, con una percentuale di disoccupazione provinciale che supera il 17% con punte ben maggiori nel territorio lunigianese, con il reddito pro-capite più basso della Toscana e con il più alto utilizzo di ammortizzatori sociali quali cassa integrazione e mobilità. “Viviamo situazioni davvero al limite ogni giorno – afferma Paolo Gozzani –, in questi anni abbiamo assistito a moltissime cessazioni di attività e procedure fallimentari che ci hanno consegnato un territorio completamente impoverito sia per quanto riguarda le opportunità lavorative, che sono sempre meno, sia per quanto riguarda la qualità del lavoro. Dove assitiamo ad una continua e costante parcellizzazione e precarizzazione delle forme lavorative, con un sempre maggior ricorso ad appalti  e sub-appalti e numeri impressionanti sull’utilizzo dei voucher. L’ennesima forma di sfruttamento del lavoro. I numeri delle aziende che hanno chiuso i battenti e dei lavoratori interessati sono davvero impressionanti, basti pensare a quanto accaduto in molte aziende del territorio dove tra ricorsi a mobilità e casse integrazioni si sono persi migliaia di posti di lavoro”. Solo per citare le realtà più rappresentative: la Ica con 40 lavoratori, la Tirrena macchine 15, la Eaton 200, la Syntech 40, la Red.Com 10, la Marmorea 9, la Officine Gentili 4, la Barsanti Macchine 30, la Michelotto 40, la Nca 50, la Tda 15, la Fermet 18, la Effe meccanica 10, la Sie Service 7, la Globaljig 20, la Tema 20, la Benetton 25, la Stefan 15, la Coop Brunella 8, la Sat 7, la Ronco Marmi 4, la A.B.T. Service 5 , la Biesse Marmi 5, la Egis Group 7, la Massa Minerali 20, la Ciet 20, la Cogemar 40 . “Oltre a queste cessazioni – prosegue Gozzani – assistiamo a continue procedure di riduzione di orario lavorativo che portano ad un peggiormaneto e ad una contrazione delle ore lavorate. Penso ad esempio a Carrefour che ci ha chiesto l’utilizzo dei contratti di solidarietà sennò apriranno la procedura di mobilità, agli appalti nelle scuole dove la Dussman ha aperto una procedura di mobilità che coinvolge 40 lavoratrici.” A fronte di questi numeri la mobilitazione di CGIL, CISL e UIL prosegue con sempre più determinazione. “Vista la portata strutturale della crisi il territorio ha bisogno di essere riconosciuto area di crisi complessa – conclude Gozzani – così da utilizzare lo strumento dell’accordo di programma con il conseguente stanziamento di diverse decine di milioni di euro per risolvere problemi annosi come la bonifica della falda e il recupero delle aree industriali, il risanamento idrogeologico, la delocalizzazione delle aziende del lapideo e lo sviluppo della filiera del marmo, il potenziamento delle reti dei trasporti ed il rafforzamento del porto. Secono CGIL CISL e Uil l’economia locale sia quella di Costa che quella Lunigianese deve partire da una visione politica unitaria permettendo di utilizzare risorse come la valorizzazione industriale, quella del bene marmo e delle specificità paesaggistiche e naturali del nostro territorio. Per tutti questi motivi le assemblee ci hanno dato mandato di proseguire con una campagna di rivendicazione e mobilitazione che accompagni il percorso fino all’ottenimento della riconquista dei posti di lavoro perduti