Non c’è ancora una data di partenza certa, ma il nuovo campo da golf, assieme a tutta la rete urbana, vedrà la posa della prima pietra nel 2016. La certezza dell’inizio della fase esecutiva dei lavori si è avuta dopo un briefing a livello regionale con la segreteria di presidenza e lo staff tecnico che ha analizzato il progetto dal punto di vista del suo impatto ambientale.

La realizzazione dovrà avvenire in tre fasi, su cui non è possibile transigere in quanto stilata dalla stessa Regione che in tale maniera vuole tutelarsi da speculazioni edilizie, come d’altra parte già successo in due località toscane in passato. La prima fase dovrà fare sorgere il campo da golf con il relativo resort, un cinque stelle superior con annessa spa; successivamente si potrà dare il via all’area residenziale, completando l’ultima fase di costruzione solo una volta che l’impianto sportivo sarà in attività.

L’investimento è incrementato, passando dai precedenti 130 milioni agli attuali 150, sottolineando la grande scommessa che viene giocata sul territorio. C’è grande ottimismo e lo confermano anche le parole di Marco Fumagalli, curatore dell’investimento monstre a Villafranca. «Abbiamo dovuto affrontare una pratica piuttosto complessa, con delle procedure che non possono essere saltate visto che si rifanno ad una normativa molto stringente in materia. Il tavolo di concertazione di oggi, al quale era seduta anche la segreteria del Presidente, è stato importante, scandendo il poco tempo che ci separa dalla partenza dei lavori. Dal tavolo inoltre è emerso un parere favorevole, eliminando gli ultimi dubbi sulla progettazione e la realizzazione di alcune opere. Ora attendiamo solo l’eventuale passaggio in aula per l’approvazione».
Il nuovo golf ha esaudito tutte le richieste che la Regione aveva posto dal punto di vista della conservazione del patrimonio ambientale e storico. Lo stesso Fumagalli conferma come, in fase progettuale, si sia posta molta attenzione su quegli elementi che caratterizzano il comprensorio, come le antiche “masere”, ovvero quei muretti a secco che delimitavano i confini terrieri o la via Francigena, che parzialmente si snoda all’interno dell’impianto, che sarà recuperata. Grande attenzione anche ai materiali, sasso e legno la faranno da padrone nella parte residenziale, per consentire lo sviluppo di una continuità architettonica, ed impulso alle energie rinnovabili legate a tecnologie avveniristiche. Per dare una dimensione della quantità di mole di lavoro secondo i prospetti dei tecnici il picco massimo di lavorazione porterà 2000 persone all’interno del cantiere, confermandosi il più importante investimento in Toscana degli ultimi cinque anni.

Il primo cittadino Filippo Bellesi parla di un «carico di ottimismo nei confronti di questo investimento che sta entrando nelle fasi ultime dell’iter burocratico, con il tavolo si sono chiuse tutte le incomprensioni sia tecniche che politiche riguardo l’opera. Sono certo che questa potrà dare un nuovo impulso all’indotto non solo di Villafranca, ma di tutta la Lunigiana, costituendo una nuova forma di promozione per il territorio».
Una volta completato infatti lo stesso campo da gioco potrebbe essere inserito nel circuito nazionale ed attirare sulla Lunigiana le attenzioni dei fans di questo magnifico sport.

 

il tirreno