È una sorta di “rivoluzione copernicana” quella che la Toscana intende portare avanti in tema di erogazione di contributi a privati e attività produttive per danni subiti a seguito di eventi calamitosi. La proposta di legge sul sistema di protezione civile, nell’ambito della quale sono inseriti nuovi criteri di calcolo e di erogazione degli indennizzi, se da un lato determina un “nuovo e necessario approccio al sistema”, dall’altro stabilisce un principio di ripartizione dei contributi “quanto più possibile equilibrato, pur in una evidente ristrettezza finanziaria”. “Fino ad oggi – ha spiegato il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd) – la Regione si è mossa con leggi specifiche a sostegno di imprese e famiglie. La ratio rimane, l’aiuto sociale è doveroso. Per essere più efficaci mettiamo ordine e ripensiamo le modalità di calcolo del contributo mettendo al centro il soggetto danneggiato e non il bene”.

La proposta di legge licenziata a maggioranza dalla commissione (ha votato contro la Lega, si è astenuta Sì – Toscana a Sinistra) è stata infatti emendata nella modalità di calcolo del contributo regionale da trasferire ai Comuni che rimarranno comunque liberi di decidere le modalità di ripartizione. L’indice di riferimento (fino ad oggi quello Isee) sarà sostituito con quello di “povertà relativa determinato da Irpet secondo il metodo Eurostat, con riferimento ai dati dell’ultimo anno disponibile”.

La commissione ha approvato, sempre a maggioranza, anche una risoluzione collegata alla proposta legge nella quale si impegna la Giunta ad individuare, promuovere ed attivare forme assicurative pubblico/private per interventi di ripristino del danno subito da imprese e cittadini e per istituire un tavolo tecnico-politico, aperto a tutti i soggetti del sistema protezione civile, per una riorganizzazione, anche normativa, dell’intero sistema regionale.

Nel corso della seduta di oggi, giovedì 26 novembre, la commissione ha inoltre approvato, sempre a maggioranza con l’astensione di M5S, Sì – Toscana a Sinistra e il voto contrario della Lega, gli elaborati al piano di gestione del rischio alluvioni in attuazione alla direttiva comunitaria 60 del 2007 e del decreto legislativo 49 del 2010.