I ragazzi del Marconi si mobilitano per chiedere garanzie sul futuro della loro scuola e sull’offerta formativa di cui potranno beneficiare nel corso dei loro studi. Stamani, presso la ex media Da Vinci, che ospita il triennio dello Scientifico, sono apparsi striscioni di protesta e cartelloni: la mobilitazione è scattata subito dopo la consultazione degli iscritti che, riuniti in un unico plesso, hanno votato a stragrande maggioranza per la convocazione di un’assemblea permanente.  Un’iniziativa nata, ancora una volta, dai disagi legati alla sede scolastica, un problema che affligge i liceali almeno dal 2007.

«La provincia da anni ci prende in giro con promesse non rispettate» ha attaccato il rappresentante di istituto del Marconi, Diego Fede Specchiale. «Ci avevano promesso 5 laboratori in esclusiva ma negli ultimi giorni  hanno cambiato le carte in tavola e ora ci dicono che ne avremo solo uno» lamenta il delegato degli studenti. Secondo i ragazzi, a seguito della chiusura della sede storica del Marconi, a Fossola, e del trasferimento sui plessi Avenzini – con 10 classi al Galilei e 15 alla ex Da Vinci – l’amministrazione provinciale avrebbe garantito che con la riunificazione di gennaio sotto il tetto dell’Itis i liceali avrebbero avuto a disposizione 5 laboratori. Una ricostruzione smentita dai vertici di Palazzo Ducale  ma che comunque non esaurisce le ragioni della mobilitazione. Gli studenti chiedono infatti chiarezza sulle ingenti risorse – si parla di 550 mila euro – stanziate per la ristrutturazione della sede storica del liceo: «Che fine hanno fatto quei soldi visto che i lavori non sono mai stati portati a termine?» si domandano polemicamente i ragazzi che chiedono un impegno delle istituzioni per il ripristino dell’edificio di viale XX Settembre.

Intanto alla Da Vinci è scattata la mobilitazione: tra striscioni, momenti di dibattito e perché no qualche schitarrata con tanto di cori dalla platea, il Marconi da oggi è ufficialmente in assemblea permanente.