Panni stesi: arrivano le multe. Le massaie sono state avvisate, chi continuerà a trasgredire, e a stendere, andrà incontro a sanzioni, fino a 500 euro.
Insomma non certo una bella notizia per le amanti del bucato steso all’aria.
Tutto è cominciato i primi giorni di novembre. Prima la fase uno. I vigili hanno girato parecchie fra le stradine e le piazze del centro storico. Hanno suonato i campanelli e segnalato, per ora si è trattato di un suggerimento, alle proprietarie di quella distesa di camicie, mutande e pantaloni stesi ad asciugare in bella vista sulle facciate dei palazzi, di tirare dentro il bucato. Per ragioni di decoro urbano.
Poi la fase due. Per chi continuerà, incurante degli avvertimenti a tenere i panni all’aria (e in primo piano nel centro storico) fioccheranno le multe. Sanzioni da 25 fino a 500 euro, proprio come previsto dall’ inottemperanza alle ordinanze sindacali sul decoro urbano.

Le massaie sono avvisate: la guerra del bucato va avanti e nel centro storico di Carrara la polizia municipale non ha alcuna intenzione di abbassare la guardia. Perché, in vista delle prossime festività di Natale, l’obiettivo è di mettere in pratica quanto stabilito dall’ordinanza in difesa del decoro urbano. E anche perché, al comando dei vigili, sono parecchie le segnalazioni che lamentano proprio il fatto che, nelle strade del cuore della città, sono troppi i fili con il bucato appeso.
Del resto la polizia municipale non sta facendo altro – così viene ripetuto a più riprese, che rispettare le regole. «Fuori dai locali e cortili o recinti privati non è permessa la lavatura della biancheria, dei panni e simili. E’ vietato esporre, distendere o appendere per qualsiasi motivo alla vista del pubblico, biancheria panni e simili, fuori delle finestre, sui terrazzi, balconi, poggioli ecc prospicienti vie pubbliche e luoghi aperti al pubblico»: così recita l’articolo 112 del Regolamento di Polizia Urbana approvato con deliberazione del consiglio comunale di Carrara il 17 marzo 1985 e ancora in vigore. Quindi niente panni stesi, perché rovinano il paesaggio, o meglio il centro storico.
La norma è in vigore da tempo, ma è tornata prepotentemente alla ribalta nei giorni scorsi quando sono partiti i primi controlli dei vigili. Le proteste, subito nella “fase uno” quella dell’avvertimento non erano mancate. Ma anche ragioni logistiche, come l’impossibilità di fare asciugare il bucato dentro casa o di trovare soluzioni alternative.
Ma la polizia municipale, regolamento alla mano, ha continuato da un lato a fare i controlli. Dall’altro si prepara ad estrarre i taccuini per le contravvenzioni.
E a chi ha protestato facendo notare che: «con tutti i problemi che ci sono ora ci attacchiamo ai panni stesi», dal comando dei vigili replicano con un’azione ad ampio raggio per contrastare il degrado. E partendo proprio dalle segnalazioni, dei cittadini, che hanno puntato il dito su quei fili pieni di biancheria stesa ad asciugare.
Adesso, con l’annuncio delle sanzioni in arrivo, la polemica sul bucato è pronta a riaccendersi. Perché sarà difficile, almeno così sembra visto la reazione ai primi controlli dei vigili, convincere le massaie a cambiare abitudini radicate nel tempo.

 

il tirreno

 

la nazione