“Il regolamento urbanistico è uno strumento strategico nello sviluppo e nella crescita intelligente del nostro territorio. Perdere altro tempo significherebbe allungare la profonda ed interminabile fase di sofferenza per le imprese per per la comunità”. Dopo una lunga fase di ascolto con l’obiettivo di raccogliere ed analizzare i punti di vista chiamati ad esprimersi in merito al piano regolatore, Cna ora teme un nuovo slittamento del percorso di approvazione di quello che è “uno strumento senza il quale non si può immaginare il futuro”. Preoccupazioni sui tempi e prospettive sulle linee guida che la principale associazione degli artigiani ha recapitato al Sindaco di Massa, Alessandro Volpi incontrato negli scorsi giorni: “Questo regolamento non è importante solo per le imprese, è importante per tutto il territorio perché rappresenta finalmente una svolta nello sviluppo. Si può migliorare, si può modificare e si può discutere ma è indispensabile per rimettere in moto l’economia della nostra comunità, e per rendere la citta più favorevole agli interessi dell’epoca che rappresenta. Ben vengano le osservazioni da parte del mondo civile ed economico purché siano analizzate con celerità e senza perdere altro tempo”.

 

Per  Davide Brizzi, presidente comitato Cna di Massa, che già in passato aveva sottolineato la necessità di passare all’adozione del piano, le posizioni di “contrasto e chiusura” danneggiano l’intera collettività. “Nella bozza del piano regolatore sono previsti interventi come piccole ristrutturazioni ed ampiamenti, frazionamenti, sopraelevazioni e cambi di destinazione in linea con sviluppo territorio e concetti come la premialità in caso di efficientemente energetico che rappresentano una iniezione sia per la filiera dell’edilizia, sia per i singoli cittadini che potranno finalmente adeguare le proprie abitazioni alle necessità abitative  e nel rispetto delle linee comunitarie sull’inquinamento”. A rendere il percorso urgente e non può rimandabile la crisi del settore dell’artigianato edile, quello composto dalle piccole imprese formata da carpentieri, muratori, impiantisti, saldatori e da una filiera che comprende altre molte figure come i professionisti.

 

Per Enrico Mallegni, Referente Edili Massa “senza le regole, rimane sempre più diffusa la possibilità di utilizzo di manodopera irregolare, la realizzazione di manufatti abusivi, la realizzazione di opere non progettate con rischi per l’incolumità pubblica. Senza le regole la citta in questi anni si è sviluppata con il metodo fai da te, come dentro ad un gran bazar, con la consegna di opere incompiute, ed una crescita irregolare”. Fondamentale importanza nell’approvazione del Regolamento Urbanistico ricopre la semplificazione normativa, l’attenzione al riuso patrimoniale esistente, la necessità di pensare alla nuova composizione sociale con incremento progressivo dei single e la possibilità di avere frazionamenti a loro confacenti, lo sviluppo sostenibile con incentivi al costruire impatto zero, la possibilità di costruire servizi comuni con il metodo perequativo.  Intanto ci sono i dati, oggettivi, a raccontare una crisi che non tocca un solo settore, ma un’intera collettività: in provincia di Massa Carrara (fonte Isr – Camera di Commercio) hanno chiuso 3 imprese ogni 7 giorni nell’ultimo biennio, 200 in totale, 66 nel solo 2014 portando complessivamente anche ad una riduzione delle ore lavorate del 10%. Meno imprese, meno lavoro, meno addetti: almeno 500 tra il 2013-2014. Nonostante i dati impietosi le costruzioni continuano a dare lavoro a 7.503addetti (1 occupato su 10 in provincia lavora nelle costruzioni) e ad essere il secondo settore più importante con 3.873 imprese. “Per fermare questa emorragia che ha ripercussioni pesanti sulla stabilità ed equità sociale – conclude Cna – è necessario accotonare le posizioni di rifiuto e di chiusura per lasciare spazio ad un’analisi oggettiva della realtà. Con i no non andiamo da nessuna parte”.