La casa tedesca non è l’unica a manipolare i test su consumi ed emissioni delle automobili. Consumi ed emissioni reali molto più elevati di quelli omologati per le ibride e soprattutto per le ibride plug-in con maxi batteria.Lo denuncia l’International Council of Clean Transportation (Icct), l’ente che ha scoperto il “trucco” Volkswagen e che fa l’esempio della Mitsubishi Outlander PHEV, vettura ibrida plug-in più diffusa in Europa. Nel report, dell’International Council on Clean Transportation. mostra come le case automobilistiche, tutte, senza distinzione, ‘barino’: BMW-Audi dichiara consumi in media del 30% inferiori al reale, Mercedes del 26%, Fiat del 24%, Peugeot-Citroen del 16%, Toyota del 15%. E negli anni sono diventate sempre più brave ad ‘imbrogliare’. I dati dichiarati sono sempre più lontani da quelli rilevati nella vita reale: nel 2001 lo scostamento medio era del 10%, nel 2011 è diventato del 25%. Il divario tra prestazioni reali e prestazioni dichiarate si è allargato soprattutto tra il 2007 e il 2008 anno in cui l’UE ha introdotto obiettivi vincolanti per ridurre le emissioni del parco auto e in cui diversi paesi sono passati a sistemi di tassazione basato sulla CO2 rilasciata per km percorso. E tutte le case  oggi forniscono dati molto più inattendibili che in passato.Il report , probabilmente il lavoro più completo tra i diversi usciti sul tema, mette a confronto i dati dichiarati dalla case con un ampio set di rilevazioni nella vita reale elaborato da compagnie di leasing, riviste specializzate e associazioni dei consumatori. Un confronto che ottiene un risultato ben sintetizzato dal grafico, dove il valore 100% indica i dati dichiarati dalla case e le linee colorate sono quelli ottenuti dalle diverse rilevazioni indipendenti su strada.