«Sollecitiamo un intervento di riparazione per scongiurare situazioni igienicamente e ambientalmente dannose per la comunità»: lo ha scritto al Sindaco di Carrara, al presidente della Provincia di Massa-Carrara, ai vertici di Asl e Gaia, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat) intervenendo sulla pioggia di segnalazioni arrivate dai residenti di via Carriona su uno sversamento di liquami nel tratto del Carrione compreso tra il Mulino Forti e il Ponte alle Lacrime. La vicenda si trascina da inizio marzo e la missiva di Arpat, datata 7 agosto, è solo l’ultimo atto di un fitto carteggio tra cittadini ed enti. Tutto è cominciato sei mesi fa quando subito dopo la tempesta di vento del 5 marzo, da un tombino situato tra la parete dell’argine e il letto del torrente, hanno iniziato a fuoriuscire liquami scuri e maleodoranti. Forse le forti raffiche hanno divelto la copertura del tombino o forse hanno trasportato materiali che hanno ostruito il deflusso della conduttura più a valle: tante le ipotesi che i residenti delle case affacciate sul quel tratto del Carrione hanno fatto in questi mesi, mentre attendevano invano l’intervento di uno degli enti sollecitati. Sì perché da inizio marzo e soprattutto durante i mesi più caldi, quando i miasmi che si levavano dallo sversamento erano davvero insopportabili, gli abitanti della zona si sono appellati un po’ a tutti, dal comune di Carrara a Gaia, passando per Polizia municipale e Asl. L’unica a rispondere nero su bianco alla segnalazioni di questo gruppo di carraresi è stata Arpat, che ha sollecitato gli enti competenti a risolvere il problema. Una replica, se pur informale, l’avrebbero avuta anche alcuni abitanti della zona che si sono rivolti personalmente all’Ufficio Ambiente: secondo il resoconto fornito da questi cittadini il municipio sarebbe intenzionato a sistemare lo sversamento nell’ambito dei lavori di messa in sicurezza del torrente. Le ruspe, com’è noto, sono al lavoro sia a monte che a valle del tratto “incriminato” ma ancora non è dato sapere quanto aprirà il cantiere tra il Mulino Forti e il Ponte alle Lacrime: per questo gli abitanti chiedono un intervento di sistemazione anche provvisorio, per fermare la fuoriuscita di liquami e i miasmi che imperversano sulle due sponde del torrente.