villa massoni 1Villa Massoni, si apre un altro capitolo: i fratelli Casonato, Marco e Piero, tramite i rispettivi avvocati, Valter Mattarocci e Guido Bernieri, hanno infatti presentato richiesta congiunta di riesame del provvedimento di sequestro preventivo effettuato dai carabinieri tutela patrimonio culturale di Firenze insieme al nucleo di Massa su iniziativa della Procura. Sequestro preventivo convalidato dal giudice per le indagini preliminari. Ricordiamo che i due fratelli, proprietari della storica dimora, sono accusati, ai sensi dell’articolo 733 del codice penale, di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale. Sarà quindi un collegio di giudici a decidere se confermare il sequestro oppure disporre il dissequestro di Villa Massoni e l’udienza dovrebbe svolgersi quasi certamente entro la fine di luglio.

In attesa della sentenza la vicenda di Villa Massoni continua a infiammare il dibattito ben oltre i confini della città. Dopo Marco Casonato e l’ex vice sindaco di Massa, ora deputata, Martina Nardi, ora interviene anche Italia Nostra tramite il presidente Bruno Giampaoli. L’ampia discussione in corso, secondo Giampaoli, arriva «dopo anni di silenzi anche omertosi di tutti coloro che continuano a sminuire il degrado, come nella conferenza tenutasi a Forte Dei Marmi dove si é tentato di vanificare il lavoro della Procura, dei carabinieri del nucleo tutela dei beni culturali e della Soprintendenza. La Villa fa parte del nostro patrimonio culturale e artistico – prosegue Giampaoli – e il patrimonio è qualche cosa che riceviamo dai padri per essere tramandato ai figli. Non appartiene a noi ma alle generazioni future e noi abbiamo il dovere di conservarlo. Chi ne ha il possesso, può goderne ma non può distruggerlo né sperperarlo. Non è suo: lo ha in custodia. Chi non lo capisce o fa finta di non capirlo, non è degno di possederlo e di goderne».

Un duro attacco diretto, evidentemente, verso i proprietari della Villa, i fratelli Casonato. Italia nostra quindi sostiene apertamente l’azione portata avanti dalla Procura: «Al di là delle valutazioni giuridiche, che non ci competono, ha il merito di aver spezzato la cortina di nebbie che da anni nascondono e rendono oscuro tutto quanto avviene intorno ai beni storici e architettonici spesso abbandonati al degrado e in alcuni casi con l’intento di farne decadere il valore e impedirne la tutela delle Soprintendenze. Il nostro culturale, artistico e architettonico come i castelli, i palazzi e le antiche ville e tutto questo deve essere tutelato e protetto». Giampaoli, a nome dell’associazione, promette di battersi per salvare la Villa: «La nostra sezione chiederà un incontro col ministro dei beni culturali proprio per sollecitare un intervento di messa in sicurezza della Villa».

 

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