Via_Roma,_CarraraIl giorno 22 nel pieno dello svolgimento del mio lavoro nella centralissima via Roma  con tre dipendenti in servizio, il mio socio al lavoro e una 50 di clienti testimoni tra l’interno e il dehors esterno, si sono presentate senza qualificarsi ne di nome ne di ruolo due signore a me conosciute di vista.

Mi hanno umiliato verbalmente  e accusato a voce alta di aver organizzato una “schifezza” di manifestazione con un camioncino del pesce fritto, non all’altezza del centro storico nel quale lavoriamo.

Mi hanno detto testualmente che se io sono “rintanata” tutto il giorno dentro questo BAR e non ho la possibilità di girare il mondo, almeno fino a Pietrasanta ci potrò arrivare per vedere se organizzano buffonate di questo tipo.

Hanno utilizzato questo pretesto senza ascoltare spiegazioni da parte mia per poter accusare pubblicamente il comune di permessi offerti in cambio di cartocci di pesce.

Il ragazzo che lavora qui alche è intervenuto chiedendo se effettivamente ce l’avevano col camioncino perché era posizionato male o col pesce fritto perché secondo loro non era decoroso ed abbastanza “IN”; di tutto punto la signora bionda gli ha risposto: te non puoi dire niente a proposito che tua babbo a un “banco al mercato” cosa ne sapete di commercio, di bellezze e di centri storici (mentre la mora sghignazzava)

A quel punto ho dovuto allontanare il ragazzo dalla signora perché voleva schiaffeggiarla ed ho invitato la signora ad uscire chiudendo la porta, poichè insisteva coraggiosa nella sua teoria del “lusso carrarino”.

Tutto questo sotto gli occhi sconvolti dei clienti che le hanno riconosciute e me ne hanno fornito le generalità.

Io mi scuso se ho involontariamente creato disagio per 2 ore dalle 19 alle 21 posizionando male il camioncino e me ne assumo ogni responsabilità, anzi ringrazio l’amministrazione che mi ha aiutata e sostenuta in questo progetto di “STREET FOOD” ma non accetto di essere INSULTATA, SBEFFEGGIATA E DERISA  con arroganza e superiorità nel pieno dello svolgimento del mio lavoro, solo perché ho fatto un tentativo (che è piaciuto ai più) di rianimare le serate carraresi.

Per non creare problemi ulteriori finche non verrà chiarito a quale titolo ufficiale sono stata ammonita ho deciso di interrompere le mie serate a tema di STREET FOOD

Al tempo stesso non ho intenzione di smettere di fare tutto ciò che è nelle mie possibilità fisiche ed economiche per continuare ad organizzare, in accordo con l’amministrazione, piccoli eventi che possano contribuire al ripopolamento di Carrara.

Carrara è VIVA e sarà il mio futuro, di mia Figlia, del mio socio e dei 4 dipendenti assunti regolarmente, quindi io non MOLLO e continuo a lavorare serena, certa di trovare la stessa volontà e motivazione in questa amministrazione.

CNA CONDANNA IL FATTO

Bedini (Presidente): “Così si fa morire la città

Il fatto risale a lunedì 22 giugno: il Bar Crema aveva deciso di puntare sullo street food per creare un’attrazione in Via Roma, nel centro storico anche in occasione di Marble Weeks (Ms). L’iniziativa non è piaciuta a due passanti che hanno fortemente criticato la scelta della titolare, Cristina Bencivinni, del Bar che ha deciso così di scrivere una lettera al Sindaco di Carrara, Angelo Zubbani e a molti rappresentanti locali tra cui la dirigenza di Cna. “Quello che è successo – prosegue Bedini – è estremamente preoccupante perché così non si aiuta una città a rinascere, ma si aiuta ad affondare. Chi fa impresa, per restare a galla, soprattutto le piccole imprese, come i commercianti ed i piccoli artigiani, quando si alzano la mattina devono inventarsi di tutto per mandare avanti l’attività, pagare le tasse, i contributi e salvaguardare i posti di lavoro”.

 

Cna condanna l’atteggiamento delle due signore “citate” nella lettera perché “così si fa morire una città. Ma prima di tutto si fa morire lo spirito che dovrebbe essere l’arma del rilancio”. Bedini si spinge oltre nella sua analisi: “quel camioncino, magari messo in un centro storico diverso, sarebbe anche piaciuto. Forse anche molto. Ma non aCarrara. Domandiamoci perché…