palazzo ducaleLa rinegoziazione dei mutui approvata dal consiglio provinciale potrà permettere nel corso del 2015 una riduzione delle quote capitali da pagare da parte di Palazzo Ducale di poco più di 2 milioni di euro nel 2015.

L’operazione, prevista sulla base della legge di stabilità, serve per allentare la morsa che attanaglia le finanze di tutte le province, ma era considerata fino a poco fa impossibile da effettuarsi come una sorta di gatto che si morde la coda. Infatti secondo la manovra del governo Renzi si può effettuare solo una volta che sia stato approvato il bilancio di previsione: ma poiché le province, compresa la nostra, non riuscivano a chiuderlo, non potevano avvalersi di questa facoltà. Il termine per l’approvazione del bilancio è slittato al 30 luglio: nel frattempo nella bozza del decreto “enti locali” attualmente all’attenzione del consiglio dei ministri è prevista la possibilità  che possano essere ammessi alla rinegoziazione anche gli enti in esercizio provvisorio.

Con la delibera approvata la Provincia aderisce alla proposta fatta dalla Cassa depositi e prestiti, subordinando, ovviamente, la rinegoziazione all’emanazione del decreto.

La Provincia ha un’esposizione debitoria pari a circa 44 milioni di euro e paga un tasso medio del 4,33 %, una durata residua  di 13 anni e due mesi e media di 7 anni e sette mesi.

La delibera approvata dal consiglio  riguarda la rinegoziazione di 120 prestiti per un debito di 37,2 milioni di euro (l’operazione è possibile solo per quelli con debito superiore ai 10 mila euro).

La strategia di questa rinegoziazione comporta  l’allungamento della vita residua dell’indebitamento totale che passa a 26,4 anni, una riduzione della rata complessiva dal 2015 al 2026 ed un incremento dal 2017 al 2044. secondo l’analisi fornita dalla stessa Cassa Depositi e prestiti  l’operazione è conveniente perché comporta una riduzione del valore attualizzato dei flussi finanziari pari a 3 milioni e 900 mila euro.

Le somme rese disponibili ogni anno sulla base della rinegoziazione saranno destinate a finanziare la spesa di investimento o a ridurre il debito esistente, a meno che non intervenga una normativa in senso diverso.