galileiLa priorità, ora e sempre, deve essere quella di garantire l’incolumità dei ragazzi. Lo hanno ribadito ieri ai rappresentanti della Provincia i tanti genitori che hanno partecipato all’incontro sull’accorpamento tra Liceo scientifico Marconi e Itis Galilei, che scatterà a partire dal prossimo settembre presso la sede dell’istituto di via campo d’Appio. A rispondere per la Provincia, l’architetto Marina Rossella Tongiani, del settore Patrimonio e Fabbricati e il capo di gabinetto Norberto Petriccioli, insieme alla dirigente del Marconi Sandra Pecchia, e Patrizia Conti, presidente del consiglio di Istituto nell’insolito ruolo di moderatrice. Le certezze che sono stati in grado di fornire i “delegati” dell’amministrazione provinciale sono state purtroppo davvero poche. L’architetto Tongiani ha spiegato che la Provincia ha pronto il progetto definitivo. Effettuata una prima verifica sulla vulnerabilità sismica a seguito della quale sono state date alcune prescrizioni, è stata chiesta una seconda indagine, a ulteriore garanzia della sicurezza. Una volta incassati i nulla osta degli enti competenti, vigili del fuoco in primis, la Provincia potrà procedere con il progetto esecutivo e avere dunque certezza della fattibilità dell’accorpamento. E qui i genitori hanno toccato un’altra nota dolente, quella dei tempi, chiedendo se davvero l’Itis sarà pronto a settembre: i delegati della provincia si sono detti ottimisti sui tempi di realizzazione delle aule, che per l’inizio della scuola dovrebbero essere completate mentre per i laboratori probabilmente si dovrà attendere natale. Il tutto per un intervento da 280 mila euro: le risorse, ha detto Petriccioli, in pratica sono l’unica cosa certa e sono già stanziate. La Provincia ha ribadito che la convivenza Tra Marconi e Galilei in via Campo D’Appio è una soluzione provvisoria e che la sede dello scientifico di viale XX settembre sarà ristrutturata. L’idea di massima è che dopo le verifiche in corso sulla struttura, tra giugno e dicembre vengano messi a punto i progetti per poi far partire la “caccia alle risorse” – si parte da una cifra di almeno 2 milioni di euro – che oggi non ci sono, ma che potrebbero arrivare con i bandi 2016. In chiusura di riunione, proprio mentre Petriccioli e la dirigente Pecchia si impegnavano alla massima trasparenza è scoppiata la bagarre: Massimo Bogazzi, genitore e rappresentante di classe, si alzato bruscamente dalla platea e si è piazzato davanti al bancone degli “oratori” accusando i vertici del Marconi di aver tenuto i genitori all’oscuro della situazione. Di lì a poco, grazie anche al progressivo deflusso dalla platea, è tornata la calma e la riunione si è potuta chiudere con l’impegno dei delegati della Provincia a un aggiornamento di qui a 15 giorni.