carrioneSono passati più di sei mesi dalla drammatica alluvione che lo scorso novembre  ha messo in ginocchio  il gruppo di  aziende che operano sull’Argine destro del fiume Carrione. In questi mesi sono state fatte cose importanti sul fronte sicurezza e su quello dell’accesso alle aree colpite,  ma i disagi per le imprese della filiera del marmo e del granito sono ancora tangibili.

Gli operatori della zona sono sempre più preoccupati perché sembra esaurita la spinta dettata dagli interventi di urgenza e anche provvedimenti apparentemente semplici non vengono messi in atto.

Queste preoccupazioni sono emerse chiaramente nel corso di una serie di riunioni svolte in Provincia e presso l’Associazione Industriali. Le imprese, in particolare, chiedono che  sia messo ordine negli accessi e per questo è stato chiesto il posizionamento di cartelli di segnalazione chiari,  in grado di orientare i mezzi di trasporto verso le aziende. Attualmente la segnaletica o è contraddittoria (erronea indicazione di strada senza sbocco per chi accede da Via Cairoli) o è del tutto carente; questo vale in particolare per i mezzi pesanti che una volta arrivati con le istruzioni dei navigatori in Via Pucciarelli non sono assistiti nelle deviazioni da fare per raggiunge la pista  che parte da viale XX settembre.

Sappiamo che i lavori per la messa in sicurezza del Carrione si protrarranno ancora per diversi mesi e, ancorché provvisorio e complicato dalla stratificazione delle responsabilità tra i vari enti, deve essere adeguatamente organizzato l’accesso all’Argine destro; in questo senso la pista parallela all’Autostrada, oltre ad essere  al servizio del cantiere sul Carrione, ancora per vari mesi assicurerà l’accesso sia ai mezzi per il trasporto merci delle aziende che a quelli per gli interventi di pubblica utilità. Per questo le imprese chiedono che sia  fatta chiarezza sulla manutenzione e sulla sicurezza degli accessi.