martina nardiL’annunciata privatizzazione di Poste Italiane ed i riflessi sul territorio nazionale e sui
comuni, ha allertato il mondo politico. Anche la deputata apuana del Pd Martina Nardi è
tra i firmatari dell’Interrogazione a risposta scritta presentata dal Partito Democratico alla
Camera dei deputati e rivolta al Ministro per lo Sviluppo Economico.
Questa la domanda posta dall’On. Nardi con altri 67 iscritti al Pd guidati dal Presidente
dell’Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna On. Enrico Borghi:
«Quali azioni il Ministro intenda intraprendere per garantire il rispetto dei disposti
stabiliti dall’Autorità per il Garante delle Comunicazioni in ordine al divieto di
chiusura degli uffici postali nelle aree svantaggiate. E conseguentemente favorire una
concertazione tra la direzione di Poste Italiane Spa e le amministrazioni locali, al fine di
scongiurare la possibile chiusura degli uffici postali nei comuni più piccoli del
territorio nazionale. Nonché come si intenda intervenire per evitare che decisioni
unilaterali assunte da Poste Italiane Spa arrechino disagi ai cittadini utenti, che non
vedono garantita l’effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità, nel rispetto
dell’accordo siglato fra le Poste Italiane Spa e lo Stato».
Una vicenda quella del ridimensionamento del servizio di Poste Italiane in aree marginali
e montane, che ha già colpito e rischia di colpire ancora i Comuni dell’intera provincia
apuana. Che per la sua particolare conformazione geografica, presenta significativi
agglomerati urbani insediati nelle aree montane, che anche a fronte di volumi di traffico
bassi e di costi di esercizio ritenuti alti, non possono comunque essere abbandonati.
A livello nazionale l’ipotesi di chiusura riguarderebbe 455 uffici postali e la riduzione
degli orari di apertura in 608. La deputata è d’accordo che «Poste Italiane non può
perseguire logiche di guadagno a scapito delle esigenze della collettività, sacrificando
uffici che ritiene “improduttivi” o “diseconomici”, senza considerare che rappresentano
un punto di riferimento per i cittadini dei piccoli comuni». Ora si attendere la risposta
del Ministro, che l’On. Nardi visto il tema d’interesse locale, ha particolarmente a cuore.