viale stazioneL’avvicina mentre risale il viale della Stazione. Lei è anziana e, con le borse della spesa tra le mani, cammina piano piano, lui è in macchina: starle alle costole non è una fatica.

Poi, quando la signora arriva all’altezza di via Ferdinando Martini, una traversa del viale, lui decide che è il momento giusto: scende e comincia a chiacchierare con estrema dolcezza. Poi arriva a bomba e le propone l’affare: un profumo originale, dei migliori marchi, a prezzi stracciati. «Vede signora – le spiega – io sono un rappresentate e riesco ad avere le essenze della grandi griffe a costi bassissimi, quindi posso permettermi di venderli a prezzi convenienti. Lo faccio – il tizio è dettagliato nella sua spiegazione – in completa autonomia, fuori dal lavoro. Se le interessa le faccio sentire qualcosa».

E l’ anziana non può non incuriosirsi: sono tempi duri, le pensioni si fanno sempre più magre, ma per una donna una goccia di profumo è una goccia di profumo. Poter comprare la bottiglietta a pochi soldi è una tentazione.

Così l’anziana sente un paio di fragranze poi decide: «Le do una confezione integra, questa è quella che uso come tester». Scambio fatto: lei paga pochi euro e lui le allunga l’essenza. Saluti e ringraziamenti e la signora è soddisfatta, non sente neanche più il peso delle borse della spesa. Non resiste, anche se non è lontana da casa, vuole mettersi due gocce sul collo e lì arriva la sorpresa.

Apre la confezione e già le sorge qualche dubbio: il colore del profumo non è convincente. È di un marrone sospetto, ma a confermare la fregatura ci pensa l’odore. Insomma, quello che sarebbe dovuto essere un profumo era un miscuglio melmoso e puzzolente. La donna, rammaricata e offesa, chiama le forze dell’ordine, descrive l’uomo, dall’accento straniero, e l’auto su cui viaggiava. E parte la ricerca.

 

 

 

il tirreno