rossi“Abbiamo rifatto i conti: altro che risparmi, la riforma delle Asl annunciata dal Presidente Rossi produce nuovi costi, tanto da azzerare la riduzione delle spese”. Con queste parole il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) annuncia battaglia sulla proposta di legge che accorpa le attuali 12 Asl in 3 grandi aziende sanitarie, definendola “una sparata a fini elettorali”.

“La solita finta riorganizzazione finalizzata a un finto risparmio. E’ già successo nel caso delle tre ESTAV, ridotte a un solo Ente regionale – ricorda il consigliere – i risparmi complessivi della manovra non erano neanche “stimabili” dalla Giunta nel momento in cui la proposta è diventata legge. Anzi, rendiconto alla mano, si è poi scoperto che nell’anno della razionalizzazione (2014) abbiamo investito nell’ESTAR unico più di quanto pagassimo negli anni precedenti per avere 3 ESTAV diversi”.

 “Anche in questo caso – sottolinea Chiurli – siamo di fronte a una grossa riforma i cui risparmi complessivi non sono al momento stimabili, come la Giunta dichiara fin dalla relazione tecnico-normativa. Il presupposto è che se da 12 Asl ne facciamo solo 3, se non altro tagliamo i costi dei vertici amministrativi. Ma i conti non quadrano, perché nel frattempo genero altri costi”.

“Al posto dei comitati di area vasta subentrano 3 commissari, a cui si aggiungono altri 3 commissari incaricati di guidare l’accorpamento delle Aziende sanitarie, per un costo complessivo di circa 1 milione di euro nel solo 2015. Nel frattempo però l’ordinaria amministrazione delle vecchie Asl è affidata a 12 vicecommissari, che ci costano un altro milione e mezzo di euro. E possono all’occorrenza assumere un consulente esterno a testa”.

“Dunque: nella situazione di partenza abbiamo 38 figure apicali, tra Direttori generali, Direttori amministrativi-sanitari e dei servizi sociali. Con la ‘auspicata’ riforma queste figure si riducono a 18, ma dobbiamo sommarci i 12 consulenti esterni che potrebbero essere assunti: in totale 30 persone. Perciò il taglio effettivo sarebbe solo di 8 unità: e il risparmio stimato dalla Giunta per 2,7 milioni di euro si assottiglia fino a 1,5 milioni”.

“Ma non è finita qui, perché c’è da calcolare che alcuni dei direttori che decadono per far posto ai commissari possano rientrare in servizio nel sistema sanitario regionale. Certo, i loro stipendi costeranno meno rispetto all’indennità dei direttori, ma si tratta di 20/30mila euro di differenza”.

“A conti fatti – conclude il consigliere Chiurli – l’accorpamento delle Asl potrebbe produrre al massimo un milione di euro di risparmi e nel peggiore dei casi solo 2/300mila euro di minori costi nel 2015, a fronte di tagli per 400 milioni di euro da parte del Governo”.