cinipide rossetti“Per la lotta al cinipede del castagno siamo al giro di boa. Le azioni messe in campo dalla Regione Toscana sono massicce e stanno producendo buoni risultati”. Loris Rossetti, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Toscana, nel corso di un incontro con i cittadini di Fillattiera e il sindaco Annalisa Folloni che si è tenuto giovedì 22 gennaio, ha fatto il punto sul programma regionale contro il temibile parassita arrivato dalla Cina che ha attaccato i castagneti fino a metterne a repentaglio la sopravvivenza. “Quello della lotta al cinipede – ha ricordato Rossetti – è un tema sul quale la Regione Toscana si è fortemente impegnata avviando, fin dal 2010,  una lotta biologica attraverso l’immissione del suo antagonista naturale, anch’esso originario della Cina, il torymus sinensis. Oggi la Toscana, dopo un massiccio intervento di “lanci” dell’insetto utile, è in grado di autoprodurlo e le prospettive per il futuro si mostrano buone. Secondo gli esperti  nel 2017 l’insetto antagonista sarà presente e attivo in tutto il territorio toscano”.

La battaglia biologia al cinipede delle Regione Toscana ebbe inizio nel 2010 e nel triennio 2010/2012 furono effettuati 75 rilasci dell’insetto utile, realizzati con il finanziamento della Regione, ai quali si affiancarono i 19 rilasci finanziati dal Ministero delle politiche agricole e forestali tramite un progetto chiamato “Lobiocin”. L’intervento mostrò una buona acclimatazione dell’insetto utile, premessa di un prossimo contenimento dei danni, si decise perciò di accrescere lo sforzo organizzativo e i numeri del progetto. Così nel 2013 sono stati effettuati in totale 382 rilasci, 5 volte di più del triennio precedente, e 60 di questi furono finanziati dal ministero con un nuovo progetto chiamato “Bioinfocast”.

Nel 2014 il numero dei rilasci è stato imponente e tra i lanci effettuati, 20 sono avvenuti con insetti utili autoprodotti nei due centri di moltiplicazione regionale. Si tratta di due strutture di stoccaggio/moltiplicazione, progettate e realizzate dall’Università di Firenze (Dipartimento GESAF) installate a Taponecco – comune di Licciana Nardi (Lunigiana –Massa Carrara) e in località Fonte alle Monache – comune di Santa Fiora (Amiata – Grosseto). La fase sperimentale e di avvio dell’autoproduzione è iniziata quest’anno e il materiale ottenuto, nonostante qualche difficoltà iniziale, è stato sufficiente ad effettuare 20 rilasci “autoprodotti toscani. Ma nei prossimi anni, grazie a questi due centri, i lanci degli insetti utili saranno portati avanti dalle Associazione castanicole con il materiale biologico “autoprodotto in Toscana”.

Oggi l’insetto utile si è insediato nella gran parte del territorio toscano e si prevede che entro il 2017 sarà presente ed attivo su tutte le aree castanicole. “Numerosi sono stati i lanci anche in molti castagneti della Lunigiana e di tutta la provincia di Massa-Carrara – ha rimarcato Rossetti – e molti altri sono in programma. Ma l’impegno – ha precisato il consigliere – è quello di incrementare in Lunigiana l’azione fin dalla prossima primavera. Qui ci deve essere un’attenzione massima perché i nostri castagni producono anche l’unica farina dop a livello nazionale a cui è legata una fetta dell’economia del territorio”.