all argine carrione“La Regione ha ricevuto e protocollato la lettera dei vigili del fuoco che segnalava anomalie e la necessità di verifiche sull’argine del fiume Carrione, che ha provocato l’alluvione del 5 novembre scorso: in data 29 gennaio 2013 una funzionaria del Genio civile ha firmato e protocollato la nota”. E’ quanto afferma la consigliera Marina Staccioli di Fratelli d’Italia, in seguito alla risposta all’interrogazione presentata sul tema insieme al capogruppo Giovanni Donzelli e a Paolo Marcheschi: “L’assessore Bramerini rispondendo in aula ha affermato che né la Presidenza né l’assessorato all’Ambiente hanno mai ricevuto quella lettera, come se il Genio civile non fosse un ufficio della Regione. Non ci si può nascondere dietro a un dito: l’argine del Carrione crollato, inoltre, è stato costruito con il finanziamento della Regione, che ha omesso di controllare sulla regolarità dei lavori e sui rischi connessi”, prosegue Staccioli. “Adesso tutti si concentrano sull’argine del Carrione, come se fosse l’unico elemento a rischio idraulico della zona – sottolinea Staccioli – forse serve ricordare che la zona è finita molte altre volte sott’acqua, non ultima durante l’alluvione del 2012, e che il problema vero è la cementificazione assoluta che la Regione ha di fatto autorizzato. Nella provincia ci sono troppe anomalie: il nuovo ospedale di Massa è costruito su una palude, il piazzale Città di Massa realizzato con materiali inquinanti sulla foce del Carrione, il piazzale ad uso del Pignone sarà ampliato di ben 100 mila metri quadri. I cittadini di Carrara non ne possono più perché sanno che continuando così la storia non potrà che ripetersi. Si danno appalti a società che non sono rintracciabili, mentre la Commissione d’inchiesta sull’argine crollato sarà presieduta da Lucio Boggi, imprenditore del marmo già citato a giudizio dalla Procura di Massa per appropriazione indebita. Una delle cose più tristi al di là dei danni materiali e dei disagi è l’evidenza di quanto siano lontane le istituzioni dai cittadini e quanto siano disinteressate alle problematiche della comunità – conclude Staccioli – sebbene il motivo della loro esistenza sia proprio la tutela delle persone e del territorio”.