arresto sciacallo carraraPer gli alluvionati c’è anche l’incubo degli sciacalli. Due maghrebini sono stati arrestati in via Cadorna: stavano rubando alcuni oggetti personali scampati all’alluvione. Sono stati notati da una residente di via Cadorna a Marina di Carrara, una delle zone colpite dagli allagamenti, mentre rovistavano dentro alcuni sacchi in prossimità dell’abitazione di una coppia alluvionata: la donna ha prontamente allertato una delle due pattuglie della Polizia di Stato che si trovavano sul posto proprio nell’ambito delle iniziative anti sciacallaggio.

Sono finiti in manette per furto aggravato i due giovani maghrebini che giovedì 6, intorno alle 21.30 si sono resi protagonisti di un grave atto di sciacallaggio. I due extracomunitari, uno di 27 l’altro di 22, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio sono stati fermati mentre stavano rubando alcuni oggetti scampati all’alluvione in una casa di via Cadorna.

I proprietari li avevano salvati e riposti all’interno di un sacco, posizionandoli all’esterno dell’abitazione nei pressi di un divano, proprio accanto al portone di ingresso: la busta conteneva due macchine fotografiche, una telecamera e due paia di scare. Il tutto era stato accuratamente riposto e nascosto alla vista dei passanti: le vittime del tentato furto hanno spiegato di aver appoggiato fuori casa diverso materiale, per riuscire a ripulire l’interno dell’abitazione dall’acqua e dal fango, con l’obiettivo di riportarlo dentro il prima possibile. Approfittando del buio però i due giovani si sono impadroniti del sacco, l’hanno aperto e hanno iniziato a rovistare: una vicina di casa della coppia alluvionata ha riconosciuto gli oggetti e ha lanciato l’allarme.

I due sciacalli sono stati immediatamente fermati e trasferiti al Commissariato di Polizia di Carrara dove hanno trascorso la notte in cella, in attesa del rito per direttissima che si terrà nel primo pomeriggio. Per loro l’accusa è quella di furto aggravato, visto che il tentativo di rubare la merce è avvenuto nottetempo e in piena emergenza alluvione. Durante la permanenza in commissariato, il più giovane dei due arrestati, in un gesto di rabbia ha distrutto una delle bacheche utilizzate dalla Polizia di Stato.

 

 

 

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