riacci carraraUn’insegna storica, del 1888. Senza luci colorate, senza neon e tinte pacchiane che non contrasta affatto con gli edifici del centro carrarese.
Un’insegna raffinata, con il nome del locale scritto in corsivo su fondo bordeaux, che per un locale dal sapore antico, che strizza l’occhio alla tradizione, diventa il classico valore aggiunto.
Ma, soprattutto, un’insegna che, da oggi, è coperta da sacchi neri, gli stessi utilizzati per la spazzatura.

Le vetrine, invece, che affacciano su corso Rosselli a Carrara, sono state completamente foderate con la carta velina bianca.
Alla drogheria Riacci va in scena la protesta contro Ica dopo una multa di oltre 500 euro per la tassa sull’insegna (superiore a cinque metri secondo gli ispettori che, sostengono i titolari dell’esercizio, avrebbero fatto una misurazione “a occhio”).
E alla maxi multa andranno sommati pure gli arretrati relativi allo scorso anno: in totale più di mille euro che in un momento in cui il commercio cittadino non attraversa certo un periodo particolarmente fiorente, vanno a pesare, eccome dicono alla drogheria Riacci, sulle casse.
Ecco così che ieri mattina è partita l’operazione di copertura delle insegne di uno dei locali, è bene ricordarlo, che ha meritato anche quest’anno una posizione di prestigio nella Guida del Gambero Rosso e che, per Carrara, è divenuta anche meta di visite turistiche dal momento che, non solo l’insegna, ma anche l’arredamento, i pavimenti e gli scaffali sono veri e propri reperti storici.
«Siamo veramente esasperati – dice Giancarlo Fidenti che insieme alla moglie Manuela Santucci è titolare dell’antica drogheria – per evitare ulteriori sanzioni abbiamo tolto ogni insegna, anche quelle delle cioccolate che avevamo in vetrina. Questa è la nostra forma di protesta contro una sanzione che riteniamo davvero ingiustificata».

 

 

 

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