sicurezza guida cellulareSicurezza alla guida e stili di vita. Sono tanti, e provenienti da vari fonti, i dati che certificano come alimentazione, attività fisica, fumo di tabacco, disturbi del sonno, consumo di farmaci e sostanze incidano sulla qualità dell’attenzione e sulla capacità di reazione, caratteristiche fondamentali per una buona condizione alla guida.

Gli incidenti e i traumi in Italia
Secondo l’Istat, in Italia nel 2012 gli incidenti stradali con lesioni a persone sono stati 186.726, i feriti 264.716 ed i decessi 3.653. Sempre secondo l’Istat, gli incidenti legati al comportamento del conducente superano l’80%: il 16,6% per guida distratta, il 16,2% per il mancato rispetto delle regole di precedenza o del semaforo e l’11,2% per la velocità troppo elevata.
L’Istituto superiore di Sanità (ISS) stima che gli incidenti stradali alcol correlati in Italia sono circa il 30-35% di quelli mortali, tradotto in valori assoluti vuol dire che nel 2012 il numero di vittime al volante per abuso di alcol sarebbero 1.100-1.300.
In base alle stime dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), il 10-12% dei lavoratori adulti beve a livelli pericolosi per sè e per gli altri ed il 10-20% degli infortuni sul lavoro sono alcol-attribuibili. Le stime Organizzazione mondiale sella sanità riportano valori tra il 10 e il 30%. Se consideriamo che in Italia nel 2012 sono stati denunciati all’Inail circa 657 mila infortuni (in calo rispetto agli anni precedenti), si può ipotizzare che, di essi, tra 98.550 e 131.400 hanno avuto cause alcol correlate.

Gli incidenti e i traumi in Toscana
Nel periodo 2011-2012 (Fonte Ars- Agenria regionale Sanità) si sono registrati 11.225 accessi ai pronto soccorso toscani: il 58,7% per sinistri occorsi in strada, in età 0-17 anni, sono riferibili a maschi, così come il 60,5% degli accessi per traumi. Secondo i dati dei pronto soccorso riguardo alla percentuale di accessi per incidenti stradali, netta è la prevalenza di diagnosi riconducibili a contusioni, circa un accesso ogni tre (35,1%), seguita dai traumatismi interni, intracranici e superficiali (19,2%).
Pedoni, conducenti di biciclette e di ciclomotori/motocicli e passeggeri (di autovetture, ciclomotori e motocicli) presentano elevate frequenze in termini di conseguenze (feriti e deceduti), in particolare i giovani di età 16-17 anni coinvolti in incidenti stradali mentre erano alla guida del loro ciclomotore/motociclo.
Nel periodo 2001-2010 sono stati registrati 3.469 decessi per incidente stradale (in media 347 l’anno) dei quali 162 (in media 16 ogni anno) hanno riguardato bambini e ragazzi di età minore o uguale a 17 anni (4,7% del totale).

Secondo l’ultimo studio ‘Edit’ (Epidemiologia dei determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana) condotto da Ars su un campione di oltre 5200 studenti di età tra i 14 e i 19 anni, la guida dopo aver bevuto troppo è un comportamento riscontrato da circa 1 soggetto su 4 (i maschi hanno valori doppi rispetto alle coetanee femmine, 27,5% contro il 14,8%), mentre la guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti riguarda 1 giovane su 10.
Fumare una sigaretta o aver parlato al cellulare durante la guida almeno una volta nella settimana precedente l’intervista hanno riguardato rispettivamente il 32,7% ed il 17,9% degli intervistati.

Le iniziative della Regione
La Regione, per contrastare soprattutto il fenomeno legato al consumo di alcol, ha approvato in particolare due delibere. La prima (nel 2007, la 624) ha reso vigenti le linee di indirizzo generali per la valutazione alcologica delle persone fermate per violazione dell’art. 186 n.c.s. (Guida in stato di ebbrezza), secondo le quali sono previsti i Centri di Consulenza Alcologici che svolgono il ruolo di esperti in problemi alcol correlati per la commissione medica locale provinciale. Una seconda (nel 2013, la 1065), per far fronte all’emergenza derivante dai rischi per i lavoratori correlati con il consumo di alcool: i servizi delle Asl ed i medici competenti possono applicare in modo uniforme e condiviso le procedure diagnostiche e medico legali per l’accertamento di assenza di dipendenza da alcol per i lavoratori adibiti alle mansioni a rischio, fornire il supporto specialistico alcologico, prevedere un criterio omogeneo di tariffazione dei costi a carico del datore di lavoro.