depuratoreNei giorni scorsi il gestore dei depuratori della zona, Gaia, si è lamentato dell’eccessivo numero di controlli effettuati da ARPAT sui loro impianti e sulle conseguenti sanzioni amministrative erogate dalla Provincia.

Fra le motivazioni addotte, quella che gli impianti gestiti dalla Società sono di proprietà degli enti locali e che, in diversi casi, necessitano di interventi strutturali (e quindi di investimenti) importanti.

La situazione dei depuratori in Provincia di Massa ha notoriamente ripercussioni, particolarmente evidenti nel corso delle stagioni balneari (vedi ARPAT news 167-12 Il mare sulla costiera apuana e 148-14 Balneazione: il monitoraggio ARPAT  è finalizzato alla tutela della salute delle persone ) sulla qualità delle acque dei corsi superficiali e del mare. I controlli periodici effettuati da ARPAT  (vedi ARPATnews 121-14 I controlli dei depuratori nel 2013 ) hanno sicuramente portato a rilevare un numero di infrazioni rispetto alle norme maggiore che in tutte le altre province toscane, ed ha evidenziato nel tempo dei problemi strutturali che richiedono interventi significativi.

Questo però non può significare che i controlli non si debbano fare. Questo non solo per problemi di procedura definiti dalle norme ambientali, ma anche perchè,come risulta dalla valutazione dei dati di cui dispone l’Agenzia, una più attenta gestione degli impianti di depurazione – a seguito proprio della stretta attività di controllo dell’Agenzia – ha dato dei risultati positivi.

I dati di quest’anno dimostrano infatti che non è scontato che questi depuratori non debbano necessariamente funzionare in modo accettabile; certo che per il gestore è un impegno sicuramente molto gravoso cercare di far funzionare un impianto che necessita di interventi strutturali, ma non sfugge la necessità di assicurare il massimo pur in una situazione difficile, visto gli effetti a cascata che invece si hanno se si abbassa la guardia.

A parità di frequenze dei controlli, infatti, si è osservato che, nel 2014, con uno sforzo di miglioramento gestionale e una diversa utilizzazione delle strutture già presenti negli impianti, il gestore è riuscito ad ottenere dei risultati accettabili anche sulla qualità dei reflui (gli interventi strutturali sono sempre di là da venire) che hanno portato ad un miglioramento della situazione depurativa generale, nonostante la stagione meteorologica non favorevole.

I dati parlano chiaro: nel 2013 per il depuratore Fossa Maestra sono state elevate 4 sanzioni più la sanzione annuale, quest’anno per ora solo 1 una sanzione. Nel 2013 per il depuratore Ex-Cersam (Lavello 2) sono state elevate 3 sanzioni, quest’anno per ora nessuna. Nel 2013 per il depuratore Querce sono state elevate 12 sanzioni più la sanzione annuale, quest’anno per ora solo 1. Nel 2013 per il depuratore Lavello sono state elevate 19 sanzioni, quest’anno per ora 8.