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giovedì, 4 settembre, 2014

http://www.antenna3.tv/2014/09/04/omicidi-di-natale-amroui-non-parla-il-giovane-ritenuto-complice-del-duplice-delitto-di-massa-si-avvale-della-facolta-di-non-rispondere/

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Omicidi di Natale Amroui non parla Il giovane ritenuto complice del duplice delitto di Massa si avvale della facoltà di non rispondere

di  Redazione web

omicidio natale Si è avvalso della facoltà di non rispondere, come gli aveva consigliato il suo avvocato Giorgio Zunino, e così l’interrogatorio in carcere di Adil Amroui è durato poco meno di un minuto. Il gip Fabrizio Garofalo ne ha preso atto e ha confermato la misura cautelare dei domiciliari (trasformata in seguito in detenzione in cella per il possesso per fini di spaccio di quasi un etto di hashish). La mossa del legale congela la situazione del ragazzo, accusato di concorso in omicidio, per aver partecipato alla notte del duplice delitto di Natale, fino al pronunciamento del riesame: il collegio riceverà il ricorso di Zunino nei prossimi giorni. Ma di fatto ha impedito al pm Rossella Soffio, presente all’udienza, di approfondire alcuni punti della vicenda rimasti ancora oscuri.

Secondo i carabinieri Adil Amroui, ragazzo italiano di origini marocchine di ventitrè anni ha aiutato Andrea Mazzi ad uccidere Andrea Fruzzetti. La posizione del giovane potrebbe non essere così compromessa, a giudicare da quello che hanno in mano gli inquirenti. Secondo la difesa non c’è un testimone che avvalori la tesi di procura; e cioè nessuno ha visto, anzi ha detto di aver visto, Adil tenere fermo Fruzzetti mentre Mazzi lo accoltella mortalmente. Un paio di persone, però dicono che era tra quelli che prendevano a calci il corpo del ragazzo morente. Amroui è stato indagato quasi immediatamente dall’Arma. Nella prima versione dei fatti l’italomarocchino aveva detto di essere stato aggredito da “quelli di Montignoso” perché extracomunitario. Invece dopo otto mesi di indagini è stato trovato l’ultimo tassello del puzzle che secondo chi indaga ha chiuso il caso. Il gip Garofalo aveva disposto gli arresti domiciliari per Amroui, ma durante la notifica del provvedimento gli uomini del capitano Giuseppe Saccomanno avevano trovato due mazze di legno, probabilmente utilizzate in qualche rissa, e della droga (90 grammi di hashish, in parte già suddiviso in dosi) e così la custodia cautelare è diventata carcere.

 

 

il tirreno

ore: 23:25 | 

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