La famiglia Bin Laden entra nella proprietà di un numero consistente di cave di marmo di Carrara. L’operazione, secondo quanto appreso, è stata perfezionata oggi con l’acquisto, da parte della Cpc Marble e Granite Ltd del 50% della società che controlla la Marmi Carrara, che ha la concessione per circa un terzo delle cave di marmo bianco delle Apuane. La Cpc Marble e Granite ha sede a Cipro e fa parte del gruppo della famiglia Bin Laden che da tempo intrattiene rapporti commerciali con i produttori di marmo di Carrara. Il prezzo pagato dalla società cipriota sarebbe attorno ai 45 milioni di euro.
Proprio oggi l’assessore alle infrastrutture della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, aveva fatto il punto sull’industria estrattiva del marmo nel contesto apuo-versiliese. Secondo i dati riferiti in consiglio regionale, nel 2013 nel solo territorio comunale di Carrara risultavano attive 80 cave e venivano estratti 922540 tonnellate di marmo in blocchi e 2,9 milioni di residui tra scaglie di marmo bianche, scure e terre. L’assessore ha fatto una panoramica sui quantitativi di materiali estratti nel 2013: nelle cave di Lucca, 448 mila tonnellate di materiali per usi industriali e un milione e 20 mila per costruzioni e opere civili; nelle cave di Massa Carrara 2 mila tonnellate solo per uso industriale. Per usi ornamentali, invece, in Lucchesia, i materiali estratti sono stati 97 mila tonnellate tra marmo e arenarie e in provincia di Massa Carrara un milione e 24 mila di marmo tonnellate. Infine, i quantitativi di residui sono stati nel lucchese di 58 mila 600 tonnellate mentre in provincia di Massa Carrara 121 mila tonnellate di blocchi da scogliera, un milione e 244 mila tonnellate di scaglie di marmo bianche, 1 milione e 450 mila di scaglie di marmo scure e 497 mila tra pezzame, pietrisco e terre.