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Il Bilancio di Previsione 2014 in votazione al consiglio di domani si configura come un’autentica stangata per le tasche dei cittadini massesi. Nonostante il silenzio dell’Amministrazione che cerca di  far passare inosservati gli aumenti mascherandoli come ‘obbligatori’ o dettati dallo stato, quello che sta per essere messo al vaglio del consiglio comunale è un notevole aumento delle tasse.

Non è facile districarsi tra il complesso di nuove denominazione: la IUC sarà composta da TARI, TASI e IMU.

La TARI dovendo coprire il 100% dei costi della gestione dei rifiuti di fatto preleva dalle tasche dei cittadini circa 1,5 milione di euro in più rispetto alla vecchia TARES. Ma siamo sicuri che tutti i costi che sono stati conteggiati debbano effettivamente pesare sui cittadini? Infatti nel conto sono stati inseriti anche tutti i costi della gestione CERMEC e costi aggiuntivi rispetto al contratto di servizio di ASMIU, che a nostro avviso non dovrebbero figurare, a fronte di un servizio che continua a presentare molte criticità.

La vera nuova imposta è tuttavia la TASI. Qui siamo di fronte ad un’amministrazione che ha scelto di colmare completamente i mancati trasferimenti dello stato, prelevando la differenza  con tasse dai massesi per un ammontare di 6,55 milioni di euro. A pagare sarà soprattutto chi ha la prima casa con l’aliquota dello 0,29. Queste cifre non erano affatto obbligatorie. Si tratta di una scelta che punta a lasciare invariata la spesa complessiva del Comune. Per fare

ciò è stato costruito un piano finanziario della TASI  in cui si annoverano come servizi indivisibili tutte le voci possibili

dall’anagrafe all’illuminazione pubblica, dai lavori pubblici alla polizia municipale, facendo pagare ai cittadini perfino i servizi cimiteriali, per i quali ci sono già appositi tributi.

Ma dove stanno i tanti strombazzati risparmi di questa amministrazione? Da un anno sentiamo parlare di tagli dei costi a

destra e a manca, ma allora perché le tasse aumentano? Se le spese fossero state inferiori non ci sarebbe stato bisogno di introdurre una tassazione così alta, il cui unico scopo pare quello di tenere invariati i livelli di spesa.

Infine non possiamo che condividere le critiche avanzate ieri dal Partito Democratico in merito alla mancanza di partecipazione nella costruzione del Bilancio e su scelte strategiche quali l’aumento della tassazione. È su questi temi e in queste circostanze, al di là degli slogan, che si misura la trasparenza di un’amministrazione!