L’EVAM è balzata di nuovo agli onori delle cronache cittadine. L’Ente, che nelle linee programmatiche di questa Amministrazione doveva essere dismesso, anche perchè ciò è imposto ormai ai sensi della legge, è invece ancora li, vivo e vegeto, anzi più vegeto che vivo. Un Ente che per l’Amministrazione dovrebbe rappresentare una risorsa, fonte di acque si ma anche e soprattutto di reddito, continua invece a pesare sulle tasche di noi contribuenti. Si perchè, oltre a non produrre profitti, ci costa in termini di stipendi elargiti a Presidente e componenti del CDA, un consiglio rinnovato in questi giorni in base a nomine sulle quali ci sarebbe molto da discutere e per le quali, ancora una volta, la logica dei partiti ha vergognosamente prevaricato sulla buona amministrazione. Ora mi chiedo : madre natura ha privilegiato la nostra terra fornendola di acque buonissime, un bacino d’eccellenza invidiato da molti, è mai possibile che non si sia mai riusciti a valorizzarle e a renderle produttive. Solo di recente, dopo anni e anni di mala amministrazione, grazie alla gestione Galleni si è raggiunto un pareggio di bilancio. L’ora era dunque propizia per cambiare passo e pensare seriamente ad una cessione. Mi chiedo ad esempio se è mai stata presa in considerazione l’ipotesi di affidare la concessione dell’intero comparto acque, fosse anche a titolo gratuito per un tot di anni, ad una società di livello nazionale ma con l’impegno di precisi investimenti sul territorio. Ne avremmo certamente avuto, da una parte un notevole risparmio economico, dall’altra sicuri benefici infrastrutturali. Ma queste, mi rendo conto, sono parole gettate al vento o meglio, in questo caso all’acqua. Auguriamoci di non affogare (nei debiti).
FrancoFrediani