turismo-toscana-2011Fondi d’investimento e aziende toscane si incontrano a Firenze. E’ l’Investors Day, che è in corso oggi al Palazzo dei Congressi. Non si tratta di un convegno, ma di un incontro di lavoro molto concreto: un’opportunità offerta ad almeno trenta imprese eccellenti toscane (quelle con un fatturato sopra 150 milioni, un utile lordo del 15% e un indebitamento inferiore a 30 milioni), di incontrarsi con i più importanti fondi d’investimento internazionali (dalla Roschild al Black Rock) chiamati a Firenze dalla Kon Group, che ha proprio qui da noi un suo ufficio dedicato. La Toscana è una regione in controtendenza, ha spiegato il presidente della Toscana. Mentre in Italia nel 2012 gli investimenti esteri hanno subito un tracollo del 71% ( a livello mondiale – dati Eurispes – sono calati del 18%), in Toscana dal 2010 al 2013 sono aumentati di 400 milioni all’anno, toccando la cifra di 1,2 miliardi di investimenti esteri da parte di 29 grandi imprese provenienti da 9 Paesi diversi. Perché investire in Toscana? Quali vantaggi per le multinazionali? Da qui è partito l’intervento del presidente della Regione sollecitato dal giornalista Sandro Rossi, che ha coordinato la tavola rotonda. Il presidente ha risposto raccontando l’attività svolta della Regione nel settore. Negli ultimi anni, ha detto, la Regione ha attivato un sistema di relazioni con le multinazionali: da ottobre 2010 è stato aperto per la prima volta un settore per l’attrazione degli investimenti presso la presidenza, sia a supporto delle 500 multinazionali (420 straniere) già presenti sia per nuovi investitori. Oggi iniziamo a raccogliere i primi frutti: non sono avvenute delocalizzazioni significative e su 80 richieste di assistenza dal 2011 al 2013, da 9 paesi diversi, 29 hanno poi portato ad investimenti per un totale di €1,2 miliardi, 1.031 nuovi posti di lavoro e 1.592 consolidati. Un dato positivo e in crescita. Per il futuro sono previsti nuovi strumenti, tra cui protocolli di insediamento con incentivi per investimenti esteri a fronte di impegni in innovazione, attività e posti di lavoro per almeno 5 anni, e operazioni di politica industriale in diversi settori: energia, trasporti, scienze della vita e da ultimo il rilancio siderurgico. La Toscana oggi è in grado di proporre soluzioni personalizzate e continuative per gli investitori, e queste sono anche le ragioni per cui la Toscana ha ricevuto di recente un premio da parte delle rivista FDI del Financial Times per la migliore strategia di promozione degli investimenti esteri tra le regioni del sud-Europa. Al buon “intenditore-investitore” la Toscana è in grado di fare buone proposte. Spesso i manager delle multinazionali sottolineano infatti la qualità della ricerca locale, le competenze e l’affidabilità della forza lavoro, un buon grado di coesione sociale e di collaborazione inter-istituzionale. E’ stato sufficiente aprire anche alle grandi imprese i bandi per la ricerca 2011-13 con 140 milioni di fondi europei per assistere ad un nuovo protagonismo nello sviluppo di filiere di innovazione con investimenti finali pari a 490 milioni. In sostanza, ha concluso il presidente, la Toscana si sta costruendo una sua “reputazione” dimostrando la capacità di affrontare la complessità che ogni investimento estero comporta.