pedopornografiaNel 2012 sono stati 182 i ragazzi toscani vittime di abusi sessuali e di questi il 60% ha subito abusi in famiglia. Il dato è riportato nel rapporto del Centro di documentazione infanzia e adolescenza della Regione Toscana, redatto come ogni anno in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze. Le vittime, cita ancora il rapporto, sono seguite dai servizi socio-sanitari in collaborazione con l’autorità giudiziaria. I dati sono stati ripresi dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Toscana, Grazia Sestini in vista della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, istituita con una legge del 2009, che si celebrerà lunedì 5 maggio.

Come spiegato dalla Garante regionale, quella di lunedì è una giornata per ricordare tutte le piccole vittime e solidarizzare con le loro famiglie e quanti si prendono cura di loro. Un momento che è utile anche per ricordare la meritoria azione di contrasto della polizia postale, che monitora il web e interviene con denunce e provvedimenti di chiusura di siti e profili registrati sui social network.

Secondo il Garante, la pedofilia assume numerosi volti, ma di solito quello del carnefice è il volto di un parente, un amico di famiglia, un vicino di casa, uno che per lavoro sta a contatto con i ragazzi. Ma, aldilà dei numeri ufficiali, quanti sono i ragazzi, o anche bambini, che subiscono molestie e avances da parte di adulti? Quanti sono quelli che per tanti motivi tacciono? Per la Garante è necessario che famiglie, insegnanti ed educatori aiutino i minori a liberarsi dal loro peso, a riprendere la loro vita di bambini, a guardare di nuovo gli adulti senza paura.

Diverso, e per molti versi più drammatico, secondo la Garante, è il caso della pedopornografia online che, a giudicare dagli interventi della polizia postale, conosce un costante aumento, ma che è anche il più difficile da quantificare perché l’orco è nascosto dietro l’anonimato della rete e perché sfrutta la buona fede di chi usa i social network per condividere le foto. La raccomandazione per i genitori è sempre quella di non postare foto di bimbi piccoli di controllare con chi sono in contatto quelli più grandi. Ai ragazzi va fatto capire che non tutti, nella rete, sono amici, che non è bene accettare l’amicizia di tutti e che non si devono fare atti di esibizionismo in rete.