intervento dei lavoratori Syn-Tech

syn techGli ex Lavoratori Syn-Tech S.P.A azienda leader nel settore arredo ufficio chiusa nel 2012 sono rientrati dopo due anni in assemblea permanente all’interno dello Stabilimento, sono oramai oltre 2 settimane che con tutte la difficoltà che tale iniziativa impone soprattutto a livello psicologico.

Viviamo con impegno questo sacrificio estremo, con la ferma volontà di chiedere alle Istituzioni maggior impegno e forte determinazione nel trovare un futuro lavorativo per tutti noi, sappiamo bene che l’intero Paese Italia è drammaticamente colpito dalla crisi economica ed occupazionale, ma al contempo pensiamo che rassegnarsi non serva, per questo vorremmo che da parte Istituzionale e dalla Politica in generale arrivassero atti concreti che provino a dare risposte a chi chiede solo un futuro di lavoro dignitoso, scoraggiando contemporaneamente chi con l’aureola da Imprenditore ha continuato a fare business immobiliare senza che oggi esista in Italia una legislatura che metta fine a questi atteggiamenti feudatari.

Questo le Lavoratrici e i Lavoratori lo ricordano perché ad oggi il dramma occupazionale che stiamo vivendo sembra essere drammaticamente già stato vissuto dal territorio già all’epoca della reindustrializzazione Dalmine, tanto più che Syn-tech doveva essere il futuro dei Lavoratori ex Olivetti.

Oggi quindi il clima di rabbia crescente che si respira in fabbrica, ci impone come sempre accaduto nella storia delle vertenze di organizzarci, nel prendere decisioni più forti, questo purtroppo serve ad essere di nuovo ascoltati, perchè in questo Paese si è ascoltati solo quando si sale su una grù, quando si fanno azioni fuori dall’ordinario, questo perchè il dramma è solo di chi lo vive e non di chi lo crea o lo acconsente.

Questa denuncia vorremmo fosse fatta propria ,non solo dalle Istituzioni, che hanno il dovere di governare la citta, ma soprattutto da tutta la collettività Apuana, perché se la disoccupazione a Massa Carrara viaggia attorno al 16%  è facile presagire l’impoverimento economico che ne consegue, pertanto meno è il lavoro  più saranno le ditte Artigiane e commerciali che si vedranno costretti a chiudere le proprie attività (come già accade), di questo passo non si può che assistere al tracollo economico dell’intero territorio.

Tornando alla vertenza Syn-Tech chiediamo quindi risposte da chi è politicamente impegnato, risposte e proposte utili alla risoluzione del dramma denunciato dai lavoratori.

È forse troppo pretendere di promuovere un tavolo Istituzionale che veda tutte le cariche Politiche elette nel Territorio confrontarsi e decidere “insieme” quale percorso intraprendere per dare futuro a noi e ai nostri Figli.

Con rabbia in oltre ci chiediamo e vi chiediamo come sia possibile che la proprietà ESTEL cioè colei che ha avuto in dote 60 mila MQ(garantendosi la realizzazione  dei profitti delle aree adiacenti totalmente lottizzate) e che doveva garantire  la reindustralizzazione dell’area Olivetti vertenza definita ai tavoli presso il ministero a Roma, punto da cui noi pensiamo sia utile ripartire, oggi sia totalmente libera da dover rispondere del proprio atteggiamento.

Per questo oggi scriviamo questa lettera aperta, per unire ad altre voci di lavoratori il nostro urlo di allarme, serve che chi governa a tutti i livelli si impegni a dare risposte a chi chiede dignità e lavoro, servono atti concreti e non speranza e pacche sulle spalle, non è solo per noi che ci impegniamo lo facciamo con orgoglio anche per il futuro dei nostri figli.

vogliamo comunque ringraziare tutti coloro che in questi giorni ci hanno voluto

dimostrare la propria solidarietà con la propria presenza, e parole di  incoraggiamento prendendosi anche degli impegni  che auspichiamo vedano a breve il concretizzarsi dei fatti.

 

I Lavoratori e le Lavoratrici Syntech