biancolini eleonora 1La novità che ha rappresentato il civismo, nonché i contenuti vari (forse troppo) che è stato in grado di esprimere nella nostra come in altre città,  è un’esperienza che purtroppo non è riuscita a delineare un’identità chiara: ciò che ho vissuto in questi mesi di esperienza politica è stata la mancanza di senso legata ad un’azione politica povera di coinvolgimento, di partecipazione e quindi di una reale possibilità di dare contributi concreti alla nostra città.

Lo spirito di civismo inteso quale visione della vita politica alternativa al sistema dei partiti che si propone di unire gli abitanti di una collettività intorno ai valori positivi della vita associata, aggregando individui che, provenienti da diversi ambiti sociali, collaborano per raggiungere un obiettivo comune legato alla tutela ed alla gestione dei beni appartenenti alla stessa comunità, è di difficile attuazione in assenza di una reale e concreta partecipazione alle decisioni. La mia paura e’ che quel fenomeno sia stata “svuotato” a causa della mancanza di un’ effettiva partecipazione ai processi che portano alle decisioni e alla verifica del raggiungimento degli obiettivi progettuali. Il Sindaco che di questo progetto si era fatto primo promotore e sostenitore ha forse suo malgrado trascurato un aspetto invece fondamentale e decisivo.

La mancanza di un riferimento  politico chiaro mi ha portato a riflettere sui limiti del civismo ma anche sull’esigenza di non perdere le qualità intrinseche di questa esperienza portandole come contenuto innovativo politico all’interno di un riferimento partitico strutturato, nella convinzione che la dimensione del governo (anche locale) è la dimensione di una grande forza politica nazionale, strutturata in modo da essere in relazione con il territorio e  con la società civile.

I termini iniziali di questa riflessione si erano concentrati sul contributo che il civismo avrebbe potuto portare al PD del nostro territorio, una riflessione in cui con il trascorrere del tempo ha però prevalso l’aspetto tattico-programmatico, a scapito forse di quello legato ad aspetti più sostanziali.

La mia decisione di aderire al Gruppo Consiliare del Partito Democratico si fonda sulla consapevolezza della necessità di dare concretezza ai valori fondanti del civismo e rappresenta la volontà di rispondere alla fiducia che mi hanno accordato i miei elettori, sottraendomi a logiche e tatticismi tipici della “vecchia politica”, che attualmente stanno caratterizzando la riflessione politica di alcune associazioni espressione di una parte del civismo locale, rivendicando in questa mia scelta una mia piena autodeterminazione politica.

Eleonora Biancolini