IMG-20131225-WA0003Ha ammesso di aver colpito Andrea Mazzi, 21 anni, accusato di aver ucciso Andrea Fruzzetti, 23 anni, ed Enrico Baria, 30 anni, morti accoltellati in una piazza del centro storico di Massa. Il ragazzo, ascoltato questa mattina per un’ora dal pm Rossella Soffio titolare delle indagini, ha negato l’aggravante della premeditazione, che gli viene invece contestata dalla procura. Mazzi, raccontando le circostanze della lite sfociata nel delitto, avrebbe detto infatti di non ricordare da dove sia saltato fuori il coltello. Ha poi spiegato di essere stato aggredito da numerose persone perché difendeva un extracomunitario. La sua versione è riportata dall’avvocato di Andrea Mazzi, Enzo Frediani, a margine dell’interrogatorio di garanzia. Il giudice deve ancora procedere con la convalida dell’arresto.

Tutto è nato, secondo il resoconto del ragazzo, nel pub di via Beatrice dove un cittadino straniero stava subendo attacchi di ogni tipo. Mazzi è andato ad aiutarlo, cercando di gettare acqua sul fuoco: “E’ Natale, lasciatelo stare”, avrebbe detto al gruppo di ragazzi di cui non conosceva nessuno. Poco dopo però, fuori dal pub, in Piazza Mercurio, quello stesso gruppo lo avrebbe raggiunto e aggredito, in tanti contro uno solo. Il coltello – è sempre la ricostruzione del difensore – sarebbe spuntato per caso e le ferite, che poi si sono rivelate mortali, furono sferrate per difesa. L’avvocato Frediani rigetta soprattutto la premeditazione, sostenendo che Mazzi non era assolutamente uscito con in tasca il coltello e che non conoscesse le persone che poi avrebbe involontariamente ucciso.

Ma l’accusa ribatte: “Abbiamo l’arma del delitto – dice il pm Soffio – da cui verranno prelevate le impronte e abbiamo ritrovato i vestiti sporchi di sangue. Per adesso, la cosa che a noi sembra certa è che Mazzi la notte di Natale sia uscito di casa con un coltellaccio, una vera e propria arma, e si sia recato in un pub del centro storico di Massa, dove ha incontrato la comitiva di Fruzzetti e Baria, che poi di lì a poco sono stati uccisi”.

Così i carabinieri descrivono l’arma del delitto: “Un coltello simile a quello di Rambo”, lungo 23 centimetri, di cui 10 di lama, largo tre dita, con punta irregolare, reperibile facilmente on line.

E intanto dalle indagini emerge un altro particolare: il 7 novembre del 2011, in piena mattina, il bar pizzeria di proprieta’ di Mazzi, subì una rapina: due malviventi, secondo la squadra mobile che intervenne sul posto, portarono via 1.000 euro dalla cassa e solo successivamente fu denunciata la scomparsa di una borsa piena di armi, sia lame che da fuoco, di proprietà di Mazzi. A quel tempo la polizia ipotizzo’ che la rapina dei 1.000 euro fosse solo una copertura per il vero obiettivo dei malviventi, ovvero le armi di Andrea Mazzi, ma l’episodio si chiuse senza aver rintracciato i responsabili.

La Nazione