carabinieri notteAttraverso le testimonianze raccolte all’alba i militari del nucleo investigativo hanno ricostruito quello sarebbe  avvenuto nella notte di Natale. Un gruppo di amici sta festeggiando il compleanno di Andrea e si sta scambiando gli auguri in un circolo del centro storico. Tutto normale fino a che non entrano altri ragazzi e vengono mandati via perché poco graditi. Sembra finita lì, ma alle quattro quando tutti escono ridendo e scherzando parte l’assalto. L’unica cosa che si sa con precisione è che è stato il ventunenne in stato di fermo, a colpire con il coltelloAndrea Fruzzetti. Da qui nasce il parapiglia e resta coinvolto pure Enrico Baria. I due vengono raggiunti al cuore e da altre pugnalate. Il ventunenne è una furia e manda all’ospedale altri due, ma ferendoli alle mani e su una gamba. Uno è il fratello di una delle vittime.

Impossibile che l’assassino abbia fatto tutto da solo, dicono gli inquirenti, ipotizzando che altre persone lo abbiano aiutato. Non col coltello, ma a proteggergli l’attacco prima e la fuga poi. Una fuga durata poche ore, dato che i carabinieri lo hanno trovato in casa della sorella a Pontremoli. All’obitorio diMassa sono arrivate decine e decine di persone, parenti e amici delle vittime. Sorvegliati dalle forze dell’ordine. Baria viveva alla Renella di Montignoso, con madre e un fratello maggiore. Era appassionato di caccia e di allevamento di cani. Secondo quanto hanno detto tutti ha solo tentato di fermare quel ragazzo col coltello. Anche Fruzzetti era molto conosciuto.

Per tirare fuori il coltello bisogna portarselo dietro e se si porta un’arma con sé vuol dire che si mette in conto anche la possibilità di poterla usare contro qualcuno. Per difendersi o per aggredire. Per questo il pm, insieme alla squadra mobile della questura e al nucleo investigativo dei carabinieri, hanno accostato il duplice omicidio di Natale con l’accoltellamento del Baraonda, avvenuto sabato scorso

Sono morti due giovani di Montignoso: Enrico Baria, 30 anni, di professione carpentiere, e Andrea Fruzzetti, 23 anni compiuti proprio il 25 dicembre. In manette invece è finito un ventunenne massese che lavora nella ristorazione. Si trova in stato di fermo. Secondo gli inquirenti è lui l’omicida.

Il sindaco Narciso Buffoni si è recato a casa delle famiglie per fare le condoglianze. Poi ha preferito non commentare. Il magistrato ha dato l’incarico al mendico legale Maurizio Ratti di effettuare le autopsie sui corpi dei ragazzi. L’esame autoptico verrà svolto il giorno di Santo Stefano all’ospedale Versilia. Ma già a occhio nudo si vedono le ferite mortali, assestate con una precisione tale al cuore da far escludere qualunque altra ipotesi di reato se non l’atto volontario.

tratto da Il Tirreno