picco,o comune“Individuare con urgenza le modalità con le quali escludere totalmente dai vincoli del Patto di stabilità interno i Comuni con popolazione tra 1000 e 5000 abitanti’’.

Questo il punto centrale dell’ordine del giorno accolto ieri nella seduta alla Camera, in sede di conversione in legge del d.l. sullo sblocco dei pagamenti della P.A. Contemporaneamente sono state introdotte importanti modifiche al decreto che segnano dei primi concreti passi in questa direzione e nell’alleggerimento dei vincoli del Patto per tutti i Comuni.

In particolare si e’ previsto che:

a) i Comuni potranno escludere, nei limiti di 5 miliardi,  dai vincoli del Patto di stabilità non solo i pagamenti dei debiti in conto capitale maturati entro il 31.12.2012 e non ancora pagati, ma anche i pagamenti della stessa natura già effettuati prima del 9 aprile 2013;

b) con il patto di stabilità verticale le Regioni metteranno a disposizione di Province e Comuni spazi finanziari per circa 1,2 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014 per pagamenti di debiti di parte capitale, anche successivi al 31.12.2012, che saranno esclusi dai vincoli del Patto. In particolare si tratta di 954 milioni di euro all’anno per i Comuni, di cui almeno il 50 per cento a favore dei piccoli Comuni con popolazione fra 1000 e 5000 abitanti.

Complessivamente si tratta di una importante manovra di abbattimento del peso del patto per tutti i Comuni e di grande rilievo per i piccoli Comuni, per i quali vi è poi l’impegno del Governo a lavorare per la loro totale esclusione.

Buone notizie non solo per i Comuni ma per le imprese, soprattutto quelle piccole e medie. In questo modo si comincia a rimettere in circolazione liquidità, a pagare imprese che attendono da troppo tempo, a ridare fiato agli investimenti degli Enti locali, a ridare una prospettiva di sostenibilità ai piccoli Comuni. Buone notizie anche per la semplificazione delle procedure e per le possibilità di compensazione tra crediti e debiti fiscali delle imprese. Ora tocca al Senato garantire questi risultati e portare rapidamente all’approvazione definitiva della legge di conversione e lavorare perchè, dopo gli sgravi divenga effettivamente norma l’impegno all’esclusione dal patto dei piccoli Comuni.