fiscoIn Italia, quando si tratta di pagare le tasse il fisco non perdona. Basta anche un solo giorno di ritardo per far scattare sanzioni ed interessi da capogiro. Ma sul versante opposto, lo Stato, invece, si conferma un pessimo e tardo pagatore. Fa resistenza finanche nei confronti delle aziende che erogano servizi di trasporto pubblico. Le Amministrazioni finanziarie in Italia impiegano mediamente 15,6 anni per rimborsare le imposte, contro una media europea di 9 mesi.
E’ questa la sintesi della nuova indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it Magazine dell’Associazione Contribuenti Italiani.
Nella speciale classifica dei rimborsi fiscali, l’Italia si aggiudica il ‘primato mondiale’ per la lentezza nei rimborsi fiscali con 15,6 anni, segui ta dalla dalla Grecia (3,8 anni), Cipro (3,2 anni), Turchia (2,6 anni), dalla Spagna (2,3 anni), Romania (1,8 anni), dalla Francia (1,2 anni), dall’Inghilterra (0,8 anni), dalla Germania (0,4 anni), dall’Austria (0,3 anni), dagli Usa (0,2 anni) e dal Giappone (0,1).
In Italia, in cinque anni, il debito pubblico per i rimborsi fiscali si è quasi triplicato passando da 18,4 miliardi del 2008 a 50,3 miliardi del 2013, da rimborsare a 14,3 milioni di contribuenti.
Nel 2013, i contribuenti maggiormente penalizzati dai mancati rimborsi dei crediti fiscali sono quelli residenti nelle regioni del Sud Italia con in testa i residenti in Campania, con +235,6%. Secondo e terzo posto spettano rispettivamente ai residenti nel Molise con + 223,7% ed in Puglia con +215,7%. A seguire nella Sicilia con +201,8%, nella Basilicata con 200,4%, nel Lazio con 197,3%, nelle Marche con +193,5%, nell’Abruzzo con +192,6%, nella Valle d’Aosta con 190,1%, nell’Emilia Romagna con +182,4%, nella Tos cana con +175,3%, nella Liguria con +174,1%, nell’Umbria con +171,3%, nel Piemonte con +168,7%, nel Veneto con +108,2%, ed in Lombardia con +102,2%.
Il fisco non fa sconti a nessuno, neppure alle imprese di trasporto pubblico. In Campania, l’Agenzia delle Entrate non restituisce 6 MLN di euro finanche dopo una sentenza definitiva (Ctp Napoli sent. 879/09/11) costringendo l’ EAV srl, società che gestisce il trasporto pubblico in Campania, ad un giudizio di ottemperanza (Ctp Napoli sent. n. 187/2013) conclusosi con la nomina di un commissario ad acta per il recupero del credito IVA e la condanna della stessa Agenzia a 12.000 euro per le spese di giudizio.
Tutto questo accade perché le Amministrazioni finanziarie, dopo 13 anni, non ha ancora dato attuazione all’art. 8 dello Statuto del contribuente, in dispregio della Carta Costituzionale, che prevede la possibilità di pagare tutte le imposte mediante compensazione.
“Per esigenze di cassa non si può sempre far leva sui rimborsi fiscali – afferma Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – Agiremo innanzi alle Corti di giustizia europee per far valere i diritti dei contribuenti italiani. Solo l’Europa forte, che metta al centro i diritti dei contribuenti, può far rinascere l’economia in Italia. Urge un’armonizzazione fiscale in modo che, quanto prima, in tutta Europa, la tassazione possa essere omogenea e i rimborsi fiscali possano essere erogati con gli stessi tempi e modalità”