E’ avvenuto il sorpasso: in Italia il numero degli esercizi extralberghieri supera quello delle strutture alberghiere. E’ quanto si evince dall’annuario statistico italiano 2012 dell’Istat, che ha rilevato, per il 2010, 116.316 esercizi extralberghieri e 33.999 alberghi; rispetto all’anno precedente si registra un significativo aumento per i primi (+4,4%) e una sostanziale stabilità per i secondi (+0,1%). Per quanto riguarda invece i posti letto, l’Istat registra una crescita dell’1,1% negli alberghi e un aumento del 3,1% negli esercizi complementari, dovuto principalmente all’incremento del numero dei posti letto dei B&B, pari al +12,8%. Il flusso dei clienti registrato nel 2011 nel complesso degli esercizi ricettivi è stato pari a circa 99 milioni di arrivi e 373,8 milioni di presenze, con un periodo medio di permanenza di 3,77 notti. Rispetto al 2010 gli arrivi sono aumentati dello 0,2% mentre le presenze sono diminuite dello 0,5% e conseguentemente è diminuita la permanenza media del -0,8%. Nel 2011 l’andamento dei flussi è stato negativo per la componente nazionale della domanda turistica; per quanto riguarda invece l’andamento dei flussi stranieri si sono registrate variazioni positive, sia nelle strutture alberghiere che in quelle complementari. Nel 2011 il saldo attivo del mercato turistico, calcolato dalla Banca d’Italia, è risultato pari a 10,3 miliardi di euro, con un aumento di circa 1,5 miliardi rispetto al 2010. “Il dato ci è era chiaro da tempo, ma non intendiamo perdere di vista il percorso di una qualificazione del settore – dichiara il presidente nazionale Aigo Agostino Ingenito – Non ci interessa alimentare guerre con il settore alberghiero, siamo oltre, abbiamo necessità di valorizzare la rete dell’ospitalità italiana, sostenendo il turismo eco sostenibile, con l’utilizzo di immobili già esistenti e formando i nostri operatori all’accoglienza turistica”. Per l’Aigo Confesercenti si rende inoltre necessario intraprendere un percorso con il Ministero delle Finanze per individuare un nuovo piano in relazione a studi di settore per il comparto e alla chiara definizione dell’integrazione del reddito. “E’ fondamentale che la formula b&b tanto amata dal turismo straniero e ormai una consuetudine apprezzata dagli italiani possa ottenere il giusto riconoscimento nel settore turistico ricettivo”.